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primo piano di gianfranco pascucci

Chef Gianfranco Pascucci, una vita per la cucina di mare

Dagli esordi alla Stella Michelin, la biografia di Gianfranco Pascucci racconta una passione unica: quella per il suo mare e per la cucina

Quando si parla di cucina di mare in Italia, un nome spicca con forza e autorevolezza: Gianfranco Pascucci. Nato e cresciuto a Fiumicino, ha fatto della sua città – e del mare che la circonda – la fonte d’ispirazione costante per un percorso gastronomico unico. La sua carriera racconta una storia di passione, sacrificio e innovazione, che lo ha portato a ricevere riconoscimenti prestigiosi in Italia e all’estero. La sua filosofia non è limitata al concetto di cucina di pesce, ma si estende a tutto ciò che il mare rappresenta: alghe, erbe costiere, biodiversità. Un approccio che lo ha reso uno dei più grandi interpreti della cucina contemporanea italiana.

Le origini e la passione precoce

Nato a Fiumicino nel 1970, Gianfranco Pascucci sviluppa sin da bambino un legame profondo con il mare della sua regione, il Lazio. Elemento che poi diventerà la chiave della sua vita, dentro e fuori la cucina. A soli dodici anni prepara il suo primo piatto di mare: spaghetti con le telline, raccolte direttamente sulla spiaggia. Quel momento ha segnato l’inizio di una passione diventata poi lavoro e professione.

La sua formazione non passa per le grandi scuole di cucina, ma si costruisce con esperienza diretta, studio costante e osservazione. Pascucci è infatti un autodidatta, un cuoco che ha imparato sul campo, nel ristorante di famiglia, trasformando curiosità e dedizione in talento.

Dal locale di famiglia alla Stella Michelin

Il cuore del suo percorso è il Ristorante Pascucci al Porticciolo, situato nella sua città natale, Fiumicino. Nel 2000, insieme alla moglie Vanessa Melis, decide di prendere in mano il locale di famiglia, nello specifico del nonno, per trasformarlo nella casa, la sua, della cucina di mare. Da trattoria di famiglia, il ristorante si trasforma in un laboratorio di creatività e ricerca, dove Pascucci sperimenta piatti che valorizzano il mare in tutte le sue forme, spesso realizzati seguendo l’idea di cucina sostenibile.
Questa sua abilità e lungimiranza in cucina arriva nel 2012, anno della Stella Michelin, il primo di molti altri importanti riconoscimenti che arriveranno negli anni successivi. Oggi Pascucci al Porticciolo è una delle mete più apprezzate dagli amanti della grande cucina italiana a base di pesce.

Una filosofia che racconta il mare

Il tratto distintivo del suo stile è la sua visione olistica della cucina marina. Per lui non si tratta soltanto di cucinare il pesce, ma di interpretare l’intero ecosistema marino. Nei suoi piatti entrano alghe, erbe spontanee della costa, elementi salmastri, aromi mediterranei, ingredienti capaci di evocare il paesaggio del litorale laziale. Ed entrano anche quelle parti considerate “di scarto”, utilizzate, per esempio, per preparare il burro di calamaro presente nel suo spaghetto con i calamari, presentato all’edizione 2025 di Identità golose.

Ecco perché un altro elemento centrale della sua filosofia è la sostenibilità. Pascucci punta alla valorizzazione del pescato locale e alla tutela della biodiversità, spesso portando in tavola specie meno conosciute e poco utilizzate, in linea con una cucina responsabile e innovativa. Questo approccio lo ha reso un punto di riferimento per chiunque si occupi di mare e gastronomia.

Premi e riconoscimenti

I premi e i riconoscimenti ricevuti da Gianfranco Pascucci sono diversi:

  • Nel 2012 conquista la Stella Michelin con Pascucci al Porticciolo.
  • Nel 2016 riceve le Tre Forchette del Gambero Rosso.
  • Nel 2017 ottiene da L’Espresso il titolo di migliore cucina di mare d’Italia.
  • Nel 2024 vince il titolo di Miglior Panettone Gourmet al concorso Panettone Maximo.
  • Nel 2025 riceve il Premio Sperimentazioni a Identità Milano, a conferma della sua continua ricerca e capacità di innovazione.

Progetti recenti e divulgazione

Negli ultimi anni lo chef ha voluto rendere la sua filosofia più accessibile, aprendo nel 2024 il Mare Bistrot a Fiumicino, insieme ai suoi soci, Alessandro Pietrini, proprietario del ristorante La Marina sempre di Fiumicino, e Luigi Amoruso, esperto di pesca. Qui propone la stessa attenzione alle materie prime e alla sostenibilità in una formula più informale, diciamo più pop.

È anche uno dei soci fondatori di Periferia Iodata, un’associazione nata per riunire alcuni chef che lavorano e cooperano sul litorale laziale, con l’obiettivo di valorizzarne la cucina e i prodotti.

Oltre alla ristorazione, Pascucci è anche un volto noto della televisione: ha partecipato a programmi come La prova del cuoco e ha ideato il format Com’è profondo il mare, dal quale è nato anche un libro omonimo. La mia cucina in 60 ricette, che racchiude la sua visione e i piatti più rappresentativi del suo stile.

Un’eredità gastronomica che guarda al futuro

La storia di Gianfranco Pascucci è quella di un uomo che ha trasformato la propria passione in un progetto di vita, restituendo dignità e valore alla cucina di mare italiana. La sua carriera è un esempio di come il talento, unito alla dedizione e al rispetto per l’ambiente, possa dare vita a una gastronomia capace di emozionare e far riflettere.

Oggi Pascucci continua a sperimentare, insegnare e diffondere la sua visione, portando avanti un’eredità che guarda al futuro e che ha come obiettivo quello di raccontare il mare attraverso i sapori. Un viaggio iniziato su una spiaggia di Fiumicino con un piatto di spaghetti alle telline e che, ancora oggi, continua a emozionare chiunque si sieda alla sua tavola.

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