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Viaggio speziato sul Curry: i vari tipo di curry del mondo

Viaggio speziato sul Curry: i vari tipi di curry del mondo

Il curry è molto più di una miscela di spezie: è un simbolo culinario globale che assume forme, profumi e sapori diversi a seconda della cultura in cui viene preparato. Sebbene il termine derivi da una parola tamil, “kari”, che significa salsa, oggi viene usato per descrivere una vasta gamma di piatti speziati diffusi in Asia, Africa e persino nei Caraibi. Ogni regione lo ha adattato ai propri ingredienti, metodi di cottura e gusti locali. In questo viaggio speziato esploriamo alcune delle principali varietà nel mondo, tra tradizione e contaminazione culturale.

India: la la culla della tradizione

In India, il curry non è un singolo piatto, ma una categoria che racchiude una varietà infinita di preparazioni. È costruito su una base di masala, una combinazione di spezie che può includere curcuma, coriandolo, cumino, zenzero, peperoncino, garam masala e cardamomo. Tra le varianti più note ci sono il chicken curry, il vindaloo (piccante e agrodolce, originario di Goa), il korma (cremoso e delicato) e il madras (dal sapore più forte e speziato). I curry indiani possono essere a base di carne, pesce, legumi o verdure, e accompagnati da riso basmati o pane naan.

Curry thailandese: l’armonia di dolce, salato e piccante

È noto per la sua intensità aromatica e la base liquida ottenuta da latte di cocco mescolato con paste fresche di curry. Queste paste contengono lemongrass, galanga, lime kaffir, peperoncini, aglio e pasta di gamberetti.
I tre tipi principali sono:

  • rosso, ricco e piccante.

  • verde, dal gusto più fresco e speziato.

  • giallo, più dolce e profumato

Spesso i curry thailandesi sono serviti con pollo, gamberi o tofu, accompagnati da riso jasmine.

In Giappone, comfort food nazionale

In Giappone, è diventato un piatto casalingo amatissimo, noto come kare raisu. A differenza di altri curry asiatici, quello giapponese è dolce, denso e meno piccante, preparato con un roux speziato in forma di dado o pasta. Gli ingredienti più comuni includono carne di manzo o maiale, cipolle, patate e carote, il tutto cotto lentamente fino a ottenere una consistenza cremosa. Si serve con riso bianco e, talvolta, una cotoletta fritta chiamata katsu. È un perfetto esempio di fusion culturale, introdotto in Giappone nel XIX secolo via Regno Unito.

Curry caraibico: influenze indiane e africane

Nei Caraibi, è il frutto della migrazione di lavoratori indiani durante il periodo coloniale. Paesi come Trinidad e Giamaica hanno sviluppato versioni uniche del curry, spesso molto aromatiche e piene di spezie tostate. Uno dei piatti simbolo è il curry goat (capra al curry), cucinato con curry in polvere locale, aglio, cipolla, alloro, timo e peperoncino Scotch bonnet. Si servono con riso, roti o dumpling, e riflettono la fusione tra culture africane, europee e asiatiche.

Malesia: crocevia di culture

La cucina malese ne offre una gamma che rispecchia l’influenza indiana, cinese e del sud-est asiatico. I curry malesi sono caratterizzati dall’uso di latte di cocco, citronella, curcuma fresca, semi di finocchio e cannella. Esempi tipici sono il curry laksa, una zuppa di noodles piccante e profumata, e il rendang, originario dell’Indonesia ma molto diffuso in Malesia, a base di manzo cotto a lungo in latte di cocco e spezie, fino a ottenere una consistenza asciutta e intensa. Questi piatti sono spesso serviti con riso glutinoso o nasi lemak.

Curry africano: semplicità e profondità di gusto

In molte regioni dell’Africa orientale e occidentale, il curry è parte della cucina quotidiana. In Etiopia si usa il berberè, una miscela piccante e aromatica, mentre in paesi come Nigeria, Ghana e Kenya, si preparano curry con influenze indiane e arabe. Il chicken curry africano è spesso a base di pomodoro, cipolla, aglio, zenzero e spezie miste, con l’aggiunta di latte di cocco o burro d’arachidi. È un piatto nutriente, servito con riso, fufu o chapati, e riflette la ricchezza delle cucine locali.

Curry britannico: adattamento e popolarità globale

Il Regno Unito ha giocato un ruolo chiave nella diffusione globale dell’alimento, in particolare attraverso la diaspora indiana. Nel tempo, sono nati piatti “anglo-indiani” come il chicken tikka masala, spesso considerato il “piatto nazionale britannico”. È caratterizzato da pollo marinato cotto al forno tandoor e servito in una salsa cremosa di pomodoro e spezie dolci. La versione britannica tende a essere meno piccante, con una texture vellutata. È servita con riso pilaf o naan.

Camilla Rocca

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