Brioche siciliana: che cos’è la brioche col tuppo di Acadèmia.tv
‘A brioscia cu’ tuppu è uno dei must che bisogna provare assolutamente se si va in Sicilia, accompagnata da granita o gelato, è la regina di spuntini e colazioni.
Che cos’è?
Attenzione, non confondiamo ‘A brioscia col croissant, sia mai, la brioscia siciliana differisce dalle tradizionali brioche del resto d’Italia per forma, consistenza e preparazione; originariamente preparata con lo strutto per il prezzo più abbordabile, oggi la si trova più comunemente con il burro, vista la maggior “leggerezza” di quest’ultimo.
Lunghe ore di lievitazione e iconica forma fanno di questo dolce siciliano uno dei piatti più amati della tradizione.
Un po’ come per gli arancini (o arancine?), anche la brioscia è motivo di dibattito; se debba essere più morbida, grande e aromatizzata come nel messinese o dal sapore più neutro come nel palermitano non si sa, bisogna assaggiarle entrambe per non sbagliare.
La storia
Sulle sue origini non ci sono dati certi ma storie curiose che lasciano spazio alla nostra immaginazione.
Una delle più accreditate è sicuramente quella che lega la nascita di questa brioche al desiderio di una famiglia nobile di voler cambiare colazione. Stufi di mangiare pane e marmellata chiesero al loro chef di preparare qualcosa di più morbido e sfizioso, fu cosi che nacque questo lievitato che prese rapidamente il sopravvento in tutta la Sicilia, facendo dimenticare il classico filoncino a cui tutti erano stati fedeli fino ad allora.
Il termine tuppo, segno distintivo di questa particolare brioche, non è altro che il termine siciliano per indicare lo chignon francese; noterete infatti che la brioche col tuppo ricorda la testa di una donna con lo chignon, acconciatura molto diffusa in Sicilia in passato.
Anche sul tuppo però ci sono diverse scuole di pensiero, c’è chi pensa che la fonte d’ispirazione sia appunto la tradizionale pettinatura e chi invece sostiene che il suo inventore, a S. Teresa di Riva, prese spunto del seno di una donna.
Su una cosa però non ci sono dubbi: il tuppo va mangiato prima di tutto e non si condivide.
Come si mangia?
Se il dibattito è aperto rispetto alla storia, sul quando si deve consumare questo dolce troviamo tutti d’accordo: sempre.
La brioche col tuppo infatti non solo la si mangia come colazione, ma anche come merenda, pranzo o spuntino notturno. Anche rispetto all’accompagnamento ci sono diverse opzioni, nonostante la granita sia forse la più comune e apprezzata, la si trova spesso con il gelato e la panna, e per quanto contrariamente si possa credere, soprattutto nel Palermitano, non mancano le versioni salate.
Per quanto la brioche col tuppo si trovi in tutti i bar siciliani come il pain au chocolat nelle boulangerie francesi, le varianti più note sono quelle nelle province di Palermo, Messina e Catania, e non basta limitarsi a provarne solo una versione per comprendere e apprezzare a pieno questo dolce. Se siete curiosi di scoprire tutti i segreti della brioche col tuppo vi consigliamo comunque di seguire il nuovo corso dedicato di Acadèmia.tv.
di Camilla Rocca