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Scopriamo quali sono le cucine più sostenibili secondo la Guida Michelin

La “Rossa” diventa “Verde”

Scopriamo quali sono le cucine più sostenibili secondo la Guida Michelin!

La “Rossa” diventa “Verde”: le cucine più sostenibili secondo la Guida Michelin

La “Stella Verde” è il premio introdotto 3 anni fa dalla Guida Michelin, una dimostrazione di quanto sia diventato imprescindibile essere sostenibili anche e soprattutto in cucina. Ma cosa significa concretamente?  

Corso di Cucina Pop di Davide Oldani su Acadèmia.tv
Corso di Cucina Pop di Davide Oldani su Acadèmia.tv

La storia del Premio 

Il riconoscimento è nato nel 2020 per celebrare le iniziative più sostenibili nel campo della gastronomia. I ristoranti premiati sono quelli che, in tutte le fasi della loro attività, si fanno carico delle eventuali conseguenze etiche e ambientali e che, per questa ragione, lavorano sodo, per esempio, per ridurre gli sprechi e l’uso di materiali non riciclabili, collaborano fornitori e produttori “virtuosi” e comunicano con passione e in maniera evidente il proprio impegno. 

Qualsiasi ristorante inserito nella Guida può concorrere e ambire a questo premio, anche se i parametri con cui gli ispettori Michelin lo assegnano sono del tutto variabili. E questo dipende principalmente dall’unicità di ogni locale e del luogo in cui esso si trova. 

La ricerca viene condotta sul posto e al momento, esaminando, per esempio, tra gli altri: la stagionalità e il km 0 degli ingredienti, le iniziative green di varia natura a cui il ristorante prende parte, lo smaltimento o riciclo dei rifiuti, la qualità dei prodotti e la loro origine (biodinamica, biologica o etica). 

Quante sono le Stelle Verdi italiane?

Nel 2023, anno della 3° edizione del premio, il totale di Stelle Verdi presenti in Italia è salito a quota 49. Un numero importantissimo e che fa ben sperare, considerando che nel 2021 il riconoscimento è stato dato solo a 13 ristoranti, mentre nel 2022 il totale è salito a 30. 

Le 19 novità di quest’anno sono: 

– Piazza Duomo (Alba), CN

Vignamare (Andora), SV

– La Tana Gourmet (Asiago), VI

– Ahimè (Bologna), BO

– Poggio Rosso (Castelnuovo Berardenga), SI

– El Molin (Cavalese), TN

– La Bandiera (Civitella Casanova), PE

Vite (Coriano), RN

I Tenerumi (Eolie, Vulcano), ME

– Dalla Gioconda (Gabicce Monte), PU

Il Mirto (Ischia, Forio), NA

– La Peca (Lonigo), VI

– Il Cantinone e Sport Hotel Alpina (Madesimo), SO

– D.One Restaurant (Montepagano), TE

– Contrada Bricconi (Oltressenda Alta), BG

– Il Colmetto (Rodengo Saiano), BS

– Osteria del Viandante (Rubiera), RE

– Lokanda Devetak (Savogna d’Isonzo), GO

– Villa Pignano (Volterra), PI

Corso di Cucina di Montagna di Norbert Niederkofler e Fabio Currelli su Acadèmia.tv
Corso di Cucina di Montagna di Norbert Niederkofler e Fabio Currelli su Acadèmia.tv

Ma tra i nomi più importanti di queste tre edizioni non possiamo non menzionarne alcuni. Per esempio, il D’O di Cornaredo (MI) guidato dallo chef Davide Oldani, che declina la sostenibilità sia in cucina, sia sulle condizioni di lavoro e i turni dei suoi dipendenti a cui “permette” di avere una vita che vada oltre le ore trascorse col grembiule, e il St. Hubertus di San Cassiano (BZ), all’interno dell’albergo Rosa Alpina, guidato da Norbert Niederkofler che ha portato la sua sostenibilità in montagna con un menù che cambia a seconda della stagionalità e si adatta alla natura e ai prodotti che di volta in volta offre. 

La loro cucina, sostenibile e innovativa, è anche su Acadèmia.tv: clicca qui per scoprire il corso di Cucina Pop di Davide Oldani, oppure qui per conoscere tutti i piatti della cucina di montagna dello chef Norbert Niederkofler e Fabio Curreli! 

di Paola Ragno

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