Le bollicine saranno le protagoniste a tavola anche quest’anno!
C’è uno stretto legame tra le bollicine e le festività di Natale e Capodanno: stando alle previsioni di fine anno, anche per il 2022 le bollicine saranno le protagoniste dei brindisi di quasi tutte le tavole tricolore. Ma quanto spumante bevono (e comprano) gli italiani?
Numeri e trend dentro e fuori l’Italia
Nonostante l’anno “strano” e particolarmente difficile con l’inflazione alle stelle, una guerra che ha penalizzato, non poco, il settore dell’F&B e qualche strascico della pandemia, le bollicine sono riuscite a superare ogni tipo di ostacolo. Infatti, secondo i dati rilasciati da Coldiretti, le vendite per il 2022 raggiungeranno un valore mai visto prima: circa 2 miliardi di euro, pari a un record di circa 970 milioni di bottiglie prodotte.
Durante le feste di dicembre ci saranno circa 101 milioni di bottiglie pronte per essere stappate, con 6 milioni di importazione e i restanti 95 milioni tricolore.
Le bollicine più amate
Il Prosecco, con le sue varietà Doc, Conegliano e Colli Asolani, rimane il Re indiscusso della classifica delle bollicine acquistate e preferite dagli italiani, anche e soprattutto per festeggiare la fine del 2022. È il prodotto agroalimentare tricolore più commercializzato nel mondo e, infatti, le stime parlano di un valore complessivo delle vendite superiore a 1,6 miliardi di euro.
Seguono il Prosecco: il Trento Doc, l’Asti e il Franciacorta, un trio di spumanti che ha registrato una crescita a doppia cifra per questo 2022. Proprio l’Asti e il Franciacorta sfidano ormai alla pari la bollicina francese per eccellenza, lo Champagne.
Sempre la Coldiretti ha precisato che i “cugini” francesi sono tra i principali acquirenti di queste due etichette le cui vendite, sul mercato transalpino, hanno registrato un +32%.
Tornando all’Italia, le performance di vendita e consumi sono state notevoli anche per l’Oltrepò, l’Alta Langa, il Trebbiano e il Verdicchio e Moscati, Falanghine e Grechetti. Per non parlare delle nuove etichette emergenti di Toscana, Piemonte e Sicilia e delle bollicine autoctone di zone spumantistiche non tradizionali del sud Italia ottenute, per esempio, con uve Negroamaro o Primitivo. Insomma, le bollicine, vecchie e “nuove”, hanno superato a pieni voti l’esame 2022, ma come sarà il 2023? Per rispondere bisognerà aspettare ancora qualche mese, nel frattempo godiamoci gli ultimi giorni dell’anno e in alto i calici pieni, ovviamente, dei pregiatissimi spumanti italiani!
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di Paola Ragno
