Ne esistono diverse tipologie: tu sai cosa sono? Ci sono cha siu baau, ripieni di carne di maiale e tipici del Canton, i goubuli, varietà della città di Tianjin (il nome significa letteralmente “I cani non vi prestano attenzione”), i “bizzarri” tangbaoripieni di zuppa e, in versione dolce, ripieni di crema di fagioli rossi (doushaobao), crema di semi di loto zuccherata (lingyoong bau) o crema pasticcera (naihuangbao).
Di cosa stiamo parlando? Ovviamente dei tipici baozi cinesi, i fratelli dei ravioli. Ma sapete come sono nati questi sofficissimi panini ripieni?
La storia
I baozi fanno parte della tradizione culinaria e gastronomica della regione cinese Guangdong (Canton), anche se la loro notorietà e bontà oggi sono riconosciute un po’ in tutto il mondo.
Questi morbidi panini molto simili ai “fratelli” mantou, famose nuvolette a base di farina e latte, rappresentano uno degli street food cinesi per eccellenza, anche se sono tantissime anche le repliche casalinghe. Assieme ai dim sum, i baozi sono tra i piatti «prêt-à-porter» più consumati, fuori e dentro la Cina, dove, data la loro versatilità e la varietà del ripieno, vengono scelti a colazione (accompagnati dal tè), durante i pasti e come snack in qualsiasi momento della giornata.
La creazione e invenzione di questi panini è attribuita al saggio Zhuge Liang, militare e stratega cinese e Primo Ministro di Shu durante il periodo dei Tre Regni in Cina. Stando a quanto narra la leggenda, Liang escogitò un modo per creare un pasto ad alto apporto energetico destinato alle truppe, da consumare velocemente anche durante gli spostamenti o in situazioni di “scomodità”. Fu lo stesso Primo Ministro a realizzarli a forma di testa poiché, secondo le superstizioni e le credenze dei sacerdoti dell’epoca, per superare un fiume sarebbe stato necessario sacrificare 49 uomini. A quanto pare, invece, l’esercito riuscì nell’intento di oltrepassare il fiume sacrificando lo stesso numero, non di persone, ma di baozi!
Come si preparano i baozi?
Prepararli anche in casa è molto semplice. L’impasto si ottiene mescolando farina, lievito di birra, poco zucchero, olio di semi e acqua tiepida e, una volta ottenuta la base, si passa alla farcitura e alle sue mille declinazioni salate o dolci.
La cottura avviene rigorosamente al vapore, per circa 15’, ed è il passaggio che conferisce a questi panini ripieni la loro tipica morbidezza e scioglievolezza ad ogni morso. Vengono poi serviti caldi e accompagnati, solitamente, da salsa di soia.
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di Paola Ragno