Ce lo raccontano Angela e Acadèmia.tv
Siamo nel periodo del Ramadan in cui l’obiettivo del fedele musulmano è avvicinarsi quanto più possibile ad Allah e crescere spiritualmente.
Per capire meglio cosa vuol dire esattamente “fare il Ramadan” abbiamo intervistato Angela, una donna che ha sposato un egiziano e che è si è convertita alla religione islamica.
Angela, ci spieghi cos’è il Ramadan?
“Il Ramadan è uno dei pilastri dell’islam. nell’Islam ci sono 5 precetti, ovvero 5 cose che un buon musulmano deve fare, ovvero:
- Shahādah, la professione di fede
- La preghiera, 5 volte al giorno
- Il mese di Ramadan
- Zakāt, un’offerta che si fa per i poveri entro il mese di Ramadan, per dare la possibilità a tutti di poterlo festeggiare.
- Viaggio alla Mecca, fare il pellegrinaggio almeno una volta nella vita
Quindi, ritornando al Ramadan, si tratta di un mese di digiuno diurno in cui non si mangia e non si beve da quando sorge il sole fino a quando tramonta, si prega più del solito e si cerca di leggere, un po’ per volta nell’arco di questo mese, tutto il corano (ecco spiegato perché la maggior parte dei musulmani sa a memoria tutto il corano).”
E quali sono i piatti tipici del Ramadan? Sono uguali per tutti e ovunque?
Non c’è un solo piatto tipico, ogni paese ha il suo, una cosa che però accomuna tutti è spezzare il digiuno (quindi terminarlo nel momento in cui tramonta il sole, ndr) con i datteri. Molte persone li preparano al mattino sistemandoli dentro ad un bicchiere di latte. Al tramonto si avrà un bel bicchiere di latte dolce e dei datteri morbidissimi. Durante il Ramadan si può mangiare prima dell’alba, facendo una bella colazione per affrontare la giornata con energia fino al calar del sole.
Invece, in che età si inizia a praticare il Ramadan?
Per le ragazze il Ramadan è obbligatorio solo dopo che hanno avuto le prime mestruazioni. I ragazzi iniziano durante la pubertà.
Come vivi questo periodo?
Solitamente è un mese molto leggero. Hai meno cose da fare ed è un periodo abbastanza sereno, lo si fa volentieri perché è una cosa bella, lo si fa per comprendere anche chi non ha niente da mangiare e da bere. È un periodo per avvicinarsi a chi è più povero e per insegnare ai più piccoli a essere sempre disponibili ad aiutare il prossimo, soprattutto se ha meno di noi.
Con quali cose hai difficoltà?
A parte i primi giorni in cui ci si deve abituare, dopo non si ha nessuna difficoltà. Per i musulmani l’Islam è la religione della tolleranza, quindi il Ramadan lo si fa solo se si è in salute e se si riesce a farlo. Le donne in gravisanza non lo fanno e chi ha le mestruazioni non lo fa, non lo fanno le persone anziane e i bambini così come chi ha malattie o sta facendo delle cure. Tutte le persone che hanno una qualsiasi difficoltà non lo fanno e non sono in alcun modo obbligate a farlo.
Come si festeggia la fine del ramadan? Ha un nome questa festa?
La fine del Ramadan solitamente nei paesi islamici si festeggia per tre giorni, con una preghiera collettiva. Si festeggia con amici e i parenti, e i bambini ricevono dei piccoli doni. Questa festa si chiama “Aid al Fitr” che significa “il nutrirsi dopo il periodo di digiuno”. È un momento di festa in cui si preparano tanti dolcetti tipici e si sta tutti insieme.