La storia e l’origine dell’utilizzo delle bacchette in questi paesi
L’origine dell’utilizzo delle bacchette per mangiare nelle culture orientali, tra cui Cina e Giappone, fa parte degli usi e tradizioni fondamentali di questi paesi ed è legata a leggende molto antiche.
Tre sono le principali leggende a cui si lega la storia di questi particolari utensili:
La prima, una delle più celebri, è quella della concubina Daji.
È la storia di un re, Zohwang (monarca poco paziente e perfido) che volle condannare uno dei cuochi di corte per ver servito una portata troppo calda.
La geisha Daji, di animo gentile, per salvare l’amico cuoco, inserì due dei suoi grandi spilli decorativi nel piatto affinché il re potesse cibarsi senza scottarsi, proponendo così un nuovo modo per consumare la pietanza.
Dopo aver mangiato il re rimase estasiato dal gesto della geisha e decise di risparmiare il cuoco, decretando anzi che quelle sarebbe state le nuove posate regali per mangiare a tavola in tutto il regno.
La seconda leggenda è quella dell’uccello e Jiang Ziya.
C’era un pescatore in sosta per pranzare che non sapeva come consumare la pietanza di carne preparata dalla moglie in quanto non aveva coltelli per tagliarla. Così un uccello mandato dalle divinità gli suggerì di usare due piccoli rami di bambù per cibarsi. Alla fine, scoprì che il cibo era stato avvelenato ma riuscì a salvarsi grazie all’aiuto dell’uccello.
La terza e ultima leggenda è ambientata nel 2100 a.C. e racconta di Da Yu un uomo dalla superba intelligenza che ebbe il compito di bloccare le acque dei fiumi straripanti durante un periodo di alluvioni in Giappone. Rimasto su un’isola con il proprio pranzo caldo e nessuno strumento a portata di mano per consumarlo e non potendo aspettare che si raffreddasse, prese due bastoncini per cibarsi, per poi proseguire con il proprio lavoro. L’idea ingegnosa divenne famosa in tutto il Paese, diventando usanza adottata d tutti.
Un elemento comune a queste leggende è certamente l’impiego delle bacchette per fuggire al calore delle pietanze che, prendendo aria durante il sollevamento con le bacchette raggiungono una temperatura tale da poter essere gustate senza rischio di scottarsi.
Alle leggende si aggiunge il fatto che il coltello è presente nelle cucine ma non sulle tavole cinesi e giapponesi perché utilizzato solo nella fase di preparazione dei cibi. Lo stesso Confucio declamava: “L’uomo onorabile e retto si tiene ben lontano sia dal macello che dalla cucina. E non permette coltelli sulla sua tavola”.
Per questo le pietanze sono servite già suddivise in piccoli bocconi, rendendo le bacchette l’utensile più adatto a consumarle, in caso contrario il cibo viene morso a più riprese.
Ma quali sono le differenze tra bacchette giapponesi e quelle cinesi?
Le bacchette giapponesi (hashi) hanno dimensioni ridotti rispetto alle seconde e sono caratterizzate dalla parte posteriore che risulta più grande e arrotondata rispetto alla parte anteriore che è invece più sottile e affusolata.
Le bacchette cinesi (kuài zi) sono più lunghe e hanno l’estremità di presa più arrotondata rispetto alla parte posteriore che risulta di forma quadrata.
La regione per queste sostanziali differenze si trova nella consumazione del cibo in quanto quello giapponese fa uso di pesce e alimenti a crudo mentre quello cinese ha a che fare con cibi con diverse cotture come ravioli, fritti e tempure o zuppe per cui la presa deve essere differente.
Infine, ecco come utilizzare le bacchette in tre semplici mosse:
- Per prima si posiziona la prima bacchetta, che dovrà rimanere fissa tra pollice e indice, appoggiata nell’incavo della mano, mentre la parte più sottile della bacchetta si appoggia sul dito anulare.
- È il momento di posizionare la seconda bacchetta, quella mobile. Questa si tiene ferma tra l’indice e il pollice che la muoveranno. Attenzione che le bacchette devono stare sempre allineate senza mai incrociarsi! Un consiglio per facilitare il tutto è scorrere l’impugnatura delle bacchette più in alto o più in basso a seconda della preferenza personale.
- Ecco dunque l’ultimo step, che consiste nel fare tanta pratica. Con molta pazienza e dedizione, si può diventare dei bravissimi maneggiatori di bacchette!
di Camilla Rocca