Sono i piccoli parenti del cavolo… perché si chiamano così?
- Perché si chiamano cavolini di Bruxelles?
- Le caratteristiche nutrizionali e le proprietà
- Dove si coltivano e perché sono molto amati?
Il loro nome scientifico è Brassica olaracea var.gemmifera, ma sono più conosciuti come cavolini di Bruxelles…che poi: perché si chiamano cavolini di Bruxelles?
Piccoli parenti del cavolo, i cavolini di Bruxelles sono una verdura invernale molto saporita, spesso servita come contorno o usata come condimento per paste fresche all’uovo. A proposito, sul nostro sito Acadèmia.tv trovate un corso di Igles Corelli per preparare la pasta fresca all’uovo perfetta.
Prima di scoprire perché si chiamano cavolini di Bruxelles, è interessante analizzare il loro nome latino, poiché dalla parola “gemmifera” si intuisce che queste gustose verdure altro non sono che i germogli ascellari (quelli che crescono sotto le foglie) del cavolo selvatico.
Perché si chiamano cavolini di Bruxelles?
Nonostante l’indicazione precisa di una città nord europea, questi cavoletti sono coltivati specialmente nell’Europa centro-settentrionale e non sono nemmeno particolarmente consumati in Belgio. Allora perché si chiamano cavolini di Bruxelles?
Sembra che le origini di questo ortaggio siano italiane, per la precisione romane: la leggenda vuole che siano stati gli antichi romani a consumare per primi i cavolini di Bruxelles, recidendo i germogli del cavolo. I legionari romani, durante le loro campagne, avevano bisogno di cibo facilmente trasportabile e sembra che siano stati proprio gli spostamenti dell’esercito a portare i cavolini di Bruxelles in Belgio, dove vennero non solo apprezzati, ma anche coltivati.
Questo narra la leggenda, ma oggi la maggior produttrice è l’Inghilterra e i popoli che più amano i cavolini di Bruxelles sono i francesi e gli olandesi.
Le caratteristiche nutrizionali dei cavolini di Bruxelles
Essendo brassicacee sono imparentati con cavolfiori, broccoli e cavoli ma hanno caratteristiche diverse.
A differenza di cavolfiore e del broccolo, sono i germogli (per questo hanno un colore verde chiaro) della pianta e non il fiore. Se il cavolo cappuccio produce un fiore alla volta, la pianta dei cavolini di Bruxelles produce fino a 40 germogli alla volta.
Sono particolarmente ricchi di fibre e nutrienti: caratterizzati da vitamina C, A, K e B; contengono sali minerali come fosforo e ferro, tanto che sono indicati per coloro che soffrono di anemia. Allo stesso modo, sono consigliati alle donne in dolce attesa data la presenza di acido folico e tiamina e le loro proprietà antiossidanti li rendono ottimi alleati del nostro benessere.
Oggi nutrizionisti e scienziati stanno mostrando sempre più interesse verso la famiglia delle brassicacee grazie alla grande concentrazione di glucosinolati, un composto contenente zolfo, che oltre a conferire il caratteristico odore che si sprigiona durante la cottura, si è dimostrato particolarmente utile nella lotta alle cellule tumorali e allo smaltimento di sostanze tossiche presenti nel fegato.
Dove si coltivano e perché sono molto amati
I cavolini, o cavoletti di Bruxelles, vengono dal cavolo di Bruxelles che presenta un fusto alto anche un metro e che può produrre fino a 100 germogli. È una pianta che ama i climi freddi e secchi, per questo è raro trovare coltivazioni in aree mediterranee.
Oltre alle proprietà nutrizionali che abbiamo menzionato sopra, sono ingredienti perfetto per arricchire le nostre tavole: spesso cucinati al vapore, saltati in padella o cotti al forno, sono il contorno perfetto grazie al loro sapore leggermente amaro e caratterizzato da punta di acidità inaspettate.
di Sofia Pettorelli