Ad Alghero si parla una variante del catalano e si mangia con sapori che ricordano la Spagna. Ecco storia, ricette e tradizioni che rendono unica questa città!
Visitare Alghero è come fare un salto tra due mondi: la Sardegna e la Catalogna. Passeggiando tra i vicoli del centro storico, circondati da bastioni e architetture aragonesi, si sente parlare una lingua simile allo spagnolo: l’algherese, una variante del catalano ancora viva. Questa contaminazione è evidente anche a tavola: dalla celebre aragosta alla catalana fino ai dolci che presentano influenze dalla tradizione iberica.
Si può dire davvero che ad Alghero si parla – e si mangia – catalano? Scopriamolo insieme!
Un pezzo di Catalogna in Sardegna
Alghero è una città costiera del nord-ovest della Sardegna, affacciata sul mar di Sardegna, oggi meta turistica molto amata. Celebre anche per l’essere protagonista di una famosissima canzone di Giuni Russo. La sua particolarità, però, è soprattutto culturale e linguistica: dal XIV secolo, infatti, fa parte di quel ristretto gruppo di luoghi in cui si parla una variante del catalano.
Tutto ebbe inizio nel 1354, quando la città venne conquistata dalla flotta dell’ammiraglio Bernardo de Cabrera, al servizio del re Pietro IV d’Aragona. Dopo la conquista, la popolazione sarda venne in parte allontanata e la città fu ripopolata con famiglie catalane, provenienti soprattutto da Barcellona e dalle città limitrofe. Fu così che nacque una colonia linguistica e culturale rimasta sorprendentemente viva fino ai giorni nostri.
La lingua algherese oggi
L’algherese (o “alguerès“) è riconosciuto come variante del catalano occidentale, con influenze sardiste e italiane. Oggi viene parlato da una parte della popolazione, soprattutto dai più anziani, ma anche in ambito culturale. Negli ultimi anni si è assistito a un rinnovato interesse: scuole, iniziative pubbliche, cartelli bilingui e manifestazioni hanno molto contribuito a tenere viva questa lingua unica in Italia.
Il catalano di Alghero è riconosciuto ufficialmente dalla Generalitat de Catalunya, e ogni anno si organizzano eventi per rafforzare i legami tra le due sponde del Mediterraneo.
Influenze catalane in cucina
Non è solo la lingua ad aver lasciato tracce in Sardegna, anche la cucina algherese ha subito un forte influsso catalano. I piatti tipici della zona parlano chiaramente la lingua della Catalogna, con un twist più italiano e un adattamento agli ingredienti locali sardi che ha dato vita a un mix senza eguali. Queste ricette, quasi fusion, sono semplici ma ricche di sapore e perlopiù basate su pesce fresco, pomodori, cipolle, olio extravergine e aromi mediterranei.
Ma quali sono quelle più rappresentative di questa unione? Eccone alcune.
Aragosta alla catalana
L’aragosta alla catalana è il piatto simbolo di Alghero, servito nei ristoranti del centro e apprezzato da turisti e abitanti. Nonostante il nome, è un esempio perfetto della fusione tra Sardegna e Catalogna. L’aragosta viene bollita e servita fredda, tagliata a pezzi e condita con cipolla rossa affettata finemente, pomodorini, prezzemolo, succo di limone, olio e pepe nero.
Fideuà di mare
Simile alla famosissima – e buonissima – paella, la fideuà viene fatta con pasta corta al posto del riso. È un piatto tipico della Catalogna che ad Alghero si prepara con pesce locale: cozze, calamari, scampi e vongole vengono saltati e poi uniti a piccoli vermicelli tostati, cotti nel fumetto di pesce. Il piatto viene servito con una salsa all’aglio o con alioli. Anche se è meno conosciuto della paella, merita assolutamente un assaggio.
Panada de peix
Sebbene le panade siano diffuse in tutta la Sardegna, ad Alghero ne esiste una variante al pesce (peix in catalano), con un chiaro richiamo alla cucina tradizionale della Catalogna. Si tratta di una torta salata con una crosta croccante ripiena di pesce, patate, pomodori secchi e prezzemolo. La panada veniva anticamente cotta nel forno a legna e consumata anche fredda, perfetta per i pescatori che passavano la giornata in mare. Oggi è una pietanza perfetta da portare al mare, in gita o al lavoro.
Burrida algherese
La burrida è un piatto antico di pesce, diffuso in tutta la Sardegna. Tradizionalmente preparata con gattuccio (un piccolo squalo), si può trovare anche in versioni con palombo o razza. Il pesce viene lessato, tagliato a pezzi e poi marinato in una salsa densa a base di fegato del pesce, aceto di vino bianco, aglio, noci o mandorle tritate, pane raffermo ammollato e prezzemolo. Viene servita fredda o a temperatura ambiente, spesso come antipasto o piatto da festa. È una pietanza dal gusto deciso, che richiama antiche tecniche di conservazione e sapori tipici del bacino catalano-mediterraneo.
Dolci e mandorle
Nei dolci, la parentela con la Catalogna si nota soprattutto nell’uso abbondante di mandorle, miele e agrumi. Tra gli altri, i menjar blanc (un dolce a base di latte di mandorla), i biscotti friabili al burro e i torroni sono le preparazioni catalane più antiche e la massima espressione dell’influenza iberica nei dessert.
Catalgona-Sardegna: curiosità culturali
Oltre alla lingua e alla cucina, l’asse Catalogna-Sardegna è evidente anche per alcuni aspetti culturali che caratterizzano l’isola sarda e, in particolare, la città di Alghero. Per esempio:
- Ogni anno ad Alghero si celebra il Cap d’Any, il Capodanno catalano, con concerti e spettacoli in lingua;
- La città ospita regolarmente rassegne musicali, teatrali e letterarie in algherese e catalano;
- Le scuole algheresi promuovono corsi opzionali di catalano, e alcune materie possono essere insegnate in lingua;
- Nel 2004 il presidente della Generalitat di Catalogna ha definito Alghero “la Catalunya de fora”, ovvero la Catalogna d’oltremare.