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Toast perfetto

Storia del toast: tipologie e le regole per il toast perfetto

Quando si sente un po’ di languorino, noi di Acadèmia.tv speriamo sempre di avere a disposizione tutti gli ingredienti per preparare un bel toast.

Se pensate che basti poco potreste essere sulla cattiva strada: non c’è nulla di più difficile di eseguire alla perfezione una ricetta semplice.

E saper fare il toast perfetto non sempre è così semplice, specialmente se avete scelto anche di preparare il pane, magari iniziando dalle basi e seguendo il nostro corso sulla panificazione.

Che sia ripieno di prosciutto e formaggio o servito con uovo in camicia e avocado tagliato a fettine, è interessante scoprire la storia del toast e, specialmente, quali sono le regole per il toast perfetto secondo la tradizione.

La storia del toast

Diffuso in tutto il mondo, il toast è la base perfetta sia per ricette salate che dolce, anche se la ricetta classica prevede di imbottire il pane in cassetta con formaggio e prosciutto.

Non è ora il momento di parlare delle mille tipologie di toast, bensì possiamo rispondere alla domanda: qual è la storia del toast?

Il toast per come lo conosciamo oggi nasce probabilmente alla fine degli anni ’40, quando iniziò ad essere comune tostare due fette di pane in una griglia speciale che dà una croccantezza caratteristica al pane.

Nonostante ciò, però, gli storici della gastronomia ritengono che la storia del toast nasca nella Francia medievale. Il termine prende spunto dal verbo francese tostèe e significherebbe “bere alla salute di”, riprendendo l’usanza di posizionare una fetta di pane tostata su un calice di vino aromatizzato. I commensali dovevano far circolare la coppa di vino con il pane finché questa non passava tra le mani del festeggiato.

Anche Apicio, autore romano, parla del toast anche se, questa volta, il nome deriverebbe dal latino “tostum” che significava “abbrustolito”.

Il toast ebbe immediatamente successo perché era semplice da preparare e, pertanto, poteva essere cucinato da persone di qualsiasi estrazione sociale e disponibilità economica.

La storia del toast non può non includere anche quella del tostapane!

Nel 1893, Alan MacMaster inventò una macchina in grado di cuocere contemporaneamente entrambe le “facce” del pane a cassetta, facendole dorare in modo uniforme. Purtroppo l’elettricità non era ancora così diffusa e questo elettrodomestico così innovativo (e che ha cambiato la storia della cucina casalinga) non venne apprezzato quanto avrebbe meritato.

Seguendo la stessa idea di MacMaster, Charles Strite nel 1919 inventò il primo tostapane con timer e che, in automatico, faceva fuoriuscire le fette di pane una volta pronte.

Le tipologie di toast

Di tipologie di toast ce ne sono moltissime: a seconda del Paese in cui ci si trova, potrete assaggiare toast a farciti in ogni modo, preparati in modi diversi (attenzione per, il pane va sempre tostato, altrimenti non è un toast!) e anche mangiati ad orari diversi. Nel Regno Unito, ad esempio, viene servito a colazione, per accompagnare quell’abbondante ben di Dio che gli inglese mangiano al mattino. È anche la perfetta merenda, sia in versione salata che dolce.

  •  Toast all’italiana – è il classico toast che ordiniamo al bar, con pane a cassetta tostato e che contiene prosciutto cotto e fontina. Servito ancora caldo e con il formaggio filante, è una bontà.
  • French Toast – qui la ricetta si complica, perché troviamo questa preparazione dolce e, in alternativa, salata. Il pane a cassetta qui viene immerso in un composto a base di uova e latte. Il tutto viene poi cotto in padella con burro chiarificato, finché non si sarà ottenuta una doratura perfetta
  • Avocado toast – salito all’onore delle cronache quando i brunch hanno iniziato diventare popolari. Si tratta di una ricetta nata in Australia e che consiste nel tostare a dovere una fetta di pane a cassetta, che viene poi condita con avocado crudo tagliato a fettine sottili o ridotto in purea e uovo in camicia.
  • Club sandwich – è una versione più complessa del toast, dato che prevede tre strati di pane. La farcitura è quindi doppia e solitamente è a base di uova, insalata, tacchino o pollo, fette di bacon, pomodori e maionese.
  • Cheese toast – si tratta di una ricetta americana e canadese. La farcitura con il formaggio fuso non è l’unico elemento caratteristico: la tostatura vuole che le fette di pane vengano imburrate all’esterno e tostate poi in padella o su una piastra.

Le regole per il toast perfetto

Ora che sappiamo tutto, non ci resta che scoprire le regole per il toast perfetto.

Sono tre gli elementi che concorrono a creare il perfetto snack:

  •       Il pane
  •       la farcitura
  •       La tostatura

Il pane

La scelta del pane è complessa perché deve essere un pane soffice che, una volta tostato, diventa croccante ma non troppo duro. Solitamente si utilizza il pane in cassetta, leggermente più morbido rispetto al pancarré che, invece, rischia di seccarsi.

Le fette di pane non devono essere troppo spesse: non dovrebbero superare 2cm di spessore, ancora meglio se si aggira tra 1,5 cm e 2 cm. La crosta non deve assolutamente risultare troppo dura.

La farcitura

Nonostante esistano moltissime varianti di questo stuzzichino godurioso, la farcitura classica prevede prosciutto cotto e fontina. In teoria il prosciutto cotto dovrebbe essere inserito tra due strati di formaggio.

La fontina, rispetto alle sottilette, tiene meglio la cottura, oltre ad essere più saporita: questo significa che il toast risulterà filante ma il formaggio avrà ancora una piacevole texture.

La tostatura

Forse, il segreto della bontà del toast sta nella tostatura perfetta, che può essere fatta o nel tostapane o in una padella antiaderente o, nell’apposita piastra.

Il risultato dovrà essere un toast dal colorito dorato, al morso croccante ma comunque leggermente fragrante in modo da non risultare troppo duro.

È tempo di mettersi ai fornelli e preparare come snack il perfetto toast.

La Farinata ligure & la panissa de "La manuelina" icona della liguria

Marco Pernati è lo chef del Ristorante Manuelina, storica focaccia di Recco. La sua focaccia è un’istituzione perché si contraddistingue dalla sua croccantezza e morbidezza. In questa lezione prepara la farinata e panica, due piatti tipici liguri, ottimi per accompagnare aperitivi, pranzi e cene.
Preparazione 1 ora 30 minuti
Cottura 47 minuti
Portata Antipasto
Cucina Italiana

Equipment

  • Testo di rame stagnato da 40 cm
  • setaccio
  • Frusta
  • Mestolo
  • Terrina o stampo da plumcake per mettere in forma la Panissa

Ingredienti
  

Farinata

  • 800 g Acqua
  • 250 g Farina di ceci
  • 180 g Olio EVO
  • 5 g Sale
  • q.b. Pepe

Panissa

  • 800 g Acqua
  • 250 g Farina di ceci
  • 180 g Olio EVO
  • 5 g Sale
  • q.b. Pepe
  • q.b. Olio di semi per la frittura

Istruzioni
 

  • Per l'impasto
    - Setacciare la farina in una bowl;
    - Aggiungere prima il sale e amalgamare bene;
    - Aggiungere l’acqua poco per volta, mescolando con una frusta;
    - Aggiungere l’olio e mescolare bene, quindi macinare un po’ di pepe all’interno dell’impasto;
    - Lasciare riposare per circa 15 minuti minuti in modo che la farina assorba completamente l’acqua;
  • Per la farinata
    - Trascorso il tempo di riposo ungere bene il testo, salare e pepare;
    - Versare l’impasto all’interno del testo;
    - Aggiungere ancora un filo d’olio e pepe;
    - Infornare a 400° per 15 minuti;
    - Per un forno di casa cuocere sotto il grill per circa 30 minuti;
  • Per la panissa 3
    - Versare l’impasto in casseruola;
    - Cuocere per circa 30-40 minuti mescolando continuamente, fino ad ottenere una specie di “polenta”;
    - Mettere in uno stampo e lasciare raffreddare completamente;
    - Una volta raffreddato tagliare a fette;
    - Friggere in olio di semi a circa 170°, fino a doratura, ci vorranno circa 6-7 minuti;
    - Scolare su carta assorbente per assorbire l’unto in eccesso;
    - Salare e servire ancora calda.

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Keyword farina di ceci

di Sofia Pettorelli

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