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French toast con frutta

I migliori brunch a Milano

C’è chi lo preferisce “chic”, chi 100% plant-based e chi ama un’atmosfera più danese: a Milano il brunch è diventato un rituale, ecco dove provare i brunch migliori della città 

Breakfast + lunch = brunch! È proprio da questa operazione aritmetica che nasce quella che da qualche anno è diventata una “tendenza” anche in Italia. Quella coccola da concedersi soprattutto nei weekend in cui si spegne la sveglia, ci si alza più tardi e ci si gode la calma, spesso assente a causa della frenesia della settimana. Il termine “brunch” indica, infatti, un pasto particolarmente abbondante che nasce dall’unione delle parole inglesi che significano rispettivamente “colazione” (breakfast) e “pranzo” (lunch). Proprio per questa ragione, la fascia oraria perfetta per questo pasto è tra le 11 e le 15. Il menù include piatti dolci, tipici della colazione, affiancati a salumi, formaggi, carni fredde e altre preparazioni salate. Senza dimenticare le bevande, sia calde, sia fredde, per accontentare le voglie e le abitudini di tutti. Per risalire alle origini del brunch bisogna spostarsi in Inghilterra e tornare al XIX secolo. In questa epoca, infatti, l’aristocrazia che popolava le campagne inglesi era solita organizzare grandi buffet al termine delle battute di caccia. Ma è dello scrittore Guy Beringer il merito di aver coniato, nel lontanissimo 1895, il termine “brunch” per indicare la sua idea di colazione domenicale: più sostanziosa del solito, anche perché spesso era un aiuto per riprendersi dagli eccessi del sabato sera.In Italia, le grandi città – prima fra tutte Milano – continuano a riempirsi di locali che propongono menù interamente dedicati al brunch, con piatti dolci e salati che molte volte si ispirano anche ad altre cucine e tradizioni. Ma quali sono i migliori brunch a Milano? Ecco i posti da provare!

  • Hygge 

Hygge” è un termine danese che identifica un preciso sentimento, quella sensazione e atmosfera sociale di intimità, benessere, comodità. Uno “star bene” a 360°. In pratica è un po’ la missione dell’omonimo bistrot in zona De Amicis, vincitore della puntata della trasmissione “4 ristoranti” dedicata proprio al brunch milanese. Nel menù piatti dolci e salati e anche numerose proposte vegane. La formula non prevede un buffet ma tre portate a scelta: un piatto “main”, per esempio un rösti di patate (simile a una frittella) con pesto e fagiolini o uova strapazzate su pane tostato, due contorni e un dolce. Vengono proposti ingredienti “extra” (esclusi dal prezzo) da aggiungere al bisogno. Tra le bevande la classica caffetteria, ma anche vini, birre, tè caldi, infusi e specialty coffees.

Prezzo medio: 26€

Dove? Via Giuseppe Sapeto, 3 

  • L’Ov 

Il nome di questo locale è già un indizio: l’Ov nasce proprio dalla voglia di dar vita a uno spazio dalle vibes un po’ internazionali in cui sentirsi a casa. Ma anche dal desiderio di omaggiare uno dei comfort food per eccellenza: l’uovo, in tutte le sue forme e cotture. Il menù offre sia una formula fissa, con un abbondante piatto brunch che comprende varie proposte tra cui french toast, pancakes, croissants, mousse di yogurt, mini cheesecake, un tortino di patate caldo e, ovviamente, le uova per cui è possibile scegliere la cottura (strapazzate, al tegamino, o in camicia) e un contorno (bacon, salmone e avocado). In alternativa, è possibile scegliere piatti alla carta, anche vegan e vegetariani, tra cui club sandwich, mezzemaniche alla carbonara, sia classica, sia vegetariana, burgers o cheeseburger.

Prezzo medio: 32€

Dove? Via Vincenzo Monti, 47  

  • Salt Food Atelier 

Il brunch di Salt food atelier, in zona Porta Romana, prevede un menù alla carta in cui i piatti si ispirano alla tradizione British. Lo chef ha origini scozzesi e per questa ragione in carta sono presenti anche i tipici scones, piccoli panini dal sapore neutro, perfetti per colazione e merenda. Si possono farcire con burro o panna acida e marmellata o salmone affumicato e cream cheese o avocado in versione salata.  Da Salt food atelier non ci sono formule fisse, solo piatti a scelta tra Eggs benedict, Bagels con uova o salmone, Scottish scones salati, il Salt Full Breakfast, un piatto unico che ripercorre la tipica colazione all’inglese (con salsiccia, bacon, pomodorini arrostiti, fagioli, hash browns, uova e pane homemade) anche in versione vegetariana, Cesar salad o veggie burgers, tra le altre. Nelle proposte dolci, immancabili i pancakes caldi, scones serviti con marmellate o frutta, porridge o torte homemade. Da bere: caffè, tè caldo, vini e birre, sidro e cocktail.

Prezzo medio (per piatto): 13-20€

Dove? Via Pier Lombardo, 23

  • Hotel Principe di Savoia 

È molto comune, ormai, trovare un’ottima ristorazione (spesso anche stellata) all’interno di alberghi e hotel. In questo caso parliamo del ristorante di fine dining “Acanto”, situato all’interno dell’Hotel Principe di Savoia in Piazza della Repubblica. Ogni domenica, dalle 12:30 alle 15 è possibile godersi un brunch elegante, adatto a chi ama una cucina più ricercata, accompagnato anche da musica live. Il vero protagonista è il buffet, suddiviso in cinque isole tematiche in cui provare un’ampia varietà di piatti: antipasti di terra e mare, piatti vegani e vegetariani tra cui torte salate, hummus, caponata, pappa al pomodoro o insalate. Senza dimenticare i dolci, con proposte che spaziano dalla viennoiserie, alle monoporzioni moderne, fino ai classici dolci della tradizione. Menzione speciale per il corner panetteria che offre focaccia e taralli pugliesi, grissini, pizza e non solo. Le bevande proposte comprendono caffè, tè e infusi, succhi e centrifugati, spremute fresche e per un tocco più chic, anche lo Champagne.

Prezzo medio (a persona): 105€

Dove? Piazza della Repubblica, 17 

  • Cocotte Milano 

La “cocotte”, una piccola terrina in ghisa adatta alla cottura, è ciò che ha dato il nome e ha ispirato la nascita di questo concept-bistrot situato in zona Cinque giornate. Dalle 10 alle 16, ogni sabato e domenica, è possibile prenotare per godersi un brunch in cui torna la formula fissa, con le cocotte – inevitabilmente – protagoniste. Si sceglie una “cocotte brunch” in lista con pancakes oppure uova, croque monsieur e croque madame o un club sandwich, anche in versione vegetariana. Mentre sono compresi nel prezzo e “fissi” il dolce, un succo, un calice di bollicine e il caffè.

Prezzo medio: 20€

Dove? Via Benvenuto Cellini, 1 

  • Nepà 

Nepà è una pasticceria 100% plant based in zona Porta Venezia. Nata da pochissimo, ha già riscosso successo e si sta prendendo il suo (meritato) posto nelle classifiche dei locali migliori in cui fare colazione, ma anche un buonissimo brunch. Brioches, sfogliati, pizzette, lievitati della tradizione e i piatti della piccola cucina partono dall’idea di fare una cucina sostenibile, inclusiva e soprattutto di qualità. Per il brunch (solo domenicale) propongono una formula con prezzo fisso che comprende piatti salati tra cui club sandwich, verdure al forno, tortino salato, mini croissant salato e scrambled tofu. Tra i dolci, un brownie, una macedonia e un dolce al cucchiaio a scelta tra le proposte del giorno, per esempio tiramisù o panna cotta. E le bevande che includono un succo o una spremuta e il caffè americano.

Prezzo (a persona): 25€

Dove? Via San Gregorio, 45

Muffin ai mirtilli

Preparazione 30 minuti
Cottura 30 minuti
Portata Dessert
Cucina Internazionale

Equipment

  • Planetaria
  • Ciotola
  • setaccio
  • Pirottini
  • Frusta
  • Marisa
  • Teglia da muffin
  • Porzionatore per gelato

Ingredienti
  

Per i muffin

  • 60 g Uova
  • 90 g Zucchero
  • 100 g Panna acida
  • 65 g Buttermilk (oppure 30 g di yogurt magro + 30 g di latte + 5 g di succo di limone)
  • 45 g Burro
  • 160 g Farina debole
  • 2 g Sale
  • 5 g Lievito
  • 2 g Bicarbonato di sodio
  • 1 pz Limone (zest)
  • 1 pz Baccello di vaniglia
  • 125 g Mirtilli
  • q.b. Mirtilli per la finitura

Per il crumble

  • 40 g Burro
  • 50 g Farina debole
  • 30 g Zucchero
  • 1 pz Limone (zest)

Istruzioni
 

  • Per il crumble
    - Unire nella ciotola della planetaria il burro tagliato a cubetti freddo di frigorifero, lo zucchero, la farina e la zest di mezzo limone finemente grattugiata.
    - Lavorare con la foglia o scudo fino a che gli ingredienti non creeranno un composto omogeneo ma dalla consistenza sabbiosa e “sbriciolata”.
    - Se non si utilizza la planetaria, si può ottenere lo stesso risultato passando gli ingredienti tra le mani, facendo attenzione a non far riscaldare troppo il composto.
  • Per l'impasto
    - Unire la farina, il lievito e il bicarbonato di sodio, miscelare bene con la frusta e setacciare con cura.
    - In un’altra ciotola unire le uova, il latticello, la panna acida e il burro fuso e mescolare bene con una frusta fino a quando gli ingredienti non saranno ben miscelati; aggiungere lo zucchero e il sale e mescolare.
    - A questo punto unire le polveri e mescolare con un cucchiaio grande o con una marisa.
    - Aggiungere i mirtilli.
    - Mescolare l’impasto il meno possibile, è normale che l’impasto non sia perfettamente liscio; altrimenti il muffin non sarà morbido una volta cotto.
  • Per la cottura
    - Distribuire l’impasto in una teglia da muffin rivestita con dei pirottini utilizzando un porzionatore per gelato o due cucchiai.
    - Aggiungere qualche mirtillo in superficie e cospargere con il crumble.
    - Infornare in forno statico a 220° per 5 minuti, poi abbassare la temperatura del forno a 180° e continuare la cottura per altri 20-25 minuti.
    - I minuti di cottura dipendono dal forno utilizzato e dalla quantità di impasto messo all’interno del pirottino, è consigliabile verificare la cottura inserendo all’interno del muffin uno stuzzicadenti.
    - Non prolungare eccessivamente la cottura perché l’interno del muffin deve essere morbido e umido.
  • Per il servizio
    - Una volta sfornati i muffin, lasciar raffreddare 5 minuti nello stampo, poi togliere dallo stampo e far raffreddare su una griglia.
Keyword burro, buttermilk, mirtilli, muffin, panna acida, vaniglia, zest, zest di limone

di Paola Ragno

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