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Come fare un cappuccino perfetto?

Ecco qualche segreto!

Come fare un cappuccino perfetto? Ecco qualche segreto!

Non c’è niente di meglio di iniziare la giornata con una bella colazione che per noi italiani significa specialmente bere un buon caffè e, per chi non lo ama in “purezza”, un cappuccino.

Abbiamo già esplorato l’arte del caffè nel nostro articolo dedicato.

Ma come si prepara un cappuccino perfetto? 

La storia del “cappuccio” 

Come spesso accade per alcuni dei nostri piatti più tradizionali, anche le origini del cappuccino vengono narrate in un’antica leggenda. Sembra, infatti, che il suo nome sia legato alla vicenda di Marco d’Aviano, un frate cappuccino friulano che, in visita in una caffetteria viennese, decise di “correggere” con del latte il proprio caffè, per attenuarne il gusto forte e amaro. È intorno al 1683 che il kapuziner, ovvero “cappuccino” in tedesco, ha fatto la sua primissima comparsa. 

Come si prepara un ottimo cappuccino? 

L’uso di macchine professionali aumenta le probabilità di bere un cappuccino perfetto al bar, piuttosto che a casa. Il procedimento rimane sempre lo stesso: preparare un caffè espresso (in tazza grande), montare il latte fino ad ottenere quasi una crema, versare la crema di latte sul caffè fino all’orlo della tazza e infine, a piacere, zuccherare o aggiungere polvere di cacao o cannella come decorazione. Le proporzioni devono rimanere quelle di seguito: 2/3 di latte, schiuma compresa, e 1/3 di caffè.

Con qualche accorgimento, però, una replica casalinga piuttosto fedele a quella del bar non è impossibile… 

Lezione su come fare il cappuccino perfetto su Acadèmia.tv

Fase 1: scegliere un buon caffè 

Partendo dalla base, è importantissimo scegliere un buon caffè. Le varianti in commercio sono diverse e ovviamente la scelta dipenderà anche dai gusti di chi lo consuma. A casa potrebbe essere ammesso anche un caffè fatto con una macchinetta a capsule, che però, inutile negarlo, non è paragonabile a quello di una buona moka… 

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Fase 2: scegliere il latte adatto 

L’ingrediente che fa realmente la differenza è il latte. Anche in questo caso le varianti in commercio sono diverse: latte fresco, latte UHT, ad alta digeribilità, intero, scremato e parzialmente scremato. Per dare gusto alla bevanda è consigliabile utilizzare un latte intero, più saporito grazie all’alto contenuto di grassi; mentre per una buona montatura è importante tenere d’occhio il contenuto proteico della bevanda scelta: più proteine significano più cremosità. 

In percentuale si dovrebbe avere almeno un 3,3-4% di grassi e un 3,1-3,8% di proteine. 

Negli ultimi anni sono comparse molte bevande alternative, senza lattosio e vegetali (di riso, avena e soia) che grazie alla loro composizione permettono comunque di avere una bella schiuma, che ben si difende di fronte a quella ottenuta usando latte vaccino. 

Fase 3: la montatura

Difficilmente a casa si ha a disposizione un lancia vapore come quello delle macchine professionali dei bar. Un degno sostituto casalingo può essere il montalatte sia elettrico, sia manuale. Nel caso in cui non si disponga di questi piccoli elettrodomestici, il frullatore a immersione o le fruste da cucina possono essere dei buoni alleati per la montatura da fare direttamente in un pentolino, sul fornello (in questo caso la temperatura del latte non dovrà superare i 65° e non dovrà quindi bollire). 

“Conoscere il caffè” con Lavazza su Acadèmia.tv

di Paola Ragno

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