Dieta FODMAP: quando il cibo è alleato dell’intestino
La salute dell’intestino può dipendere anche da un’alimentazione sana e adeguata. Eliminare, infatti, determinati cibi può essere benefico per chi soffre di patologie come il colon irritabile. Conoscete la dieta FODMAP? Vi spieghiamo tutto in questo articolo.
Dieta FODMAP: cos’è e come funziona?
L’acronimo FODMAP sta per “Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols”, ovvero tutti quegli zuccheri caratterizzati da una elevata resistenza alla digestione e un basso livello di assorbimento da parte dell’intestino:
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- gli oligosaccaridi (fruttani e GOS) sono presenti in alimenti come il grano, la segale, i legumi, le cipolle e l’aglio;
- i disaccaridi (lattosio) sono presenti in tutti i prodotti caseari o derivati del latte come formaggi, yogurt e, ovviamente, latte;
- i monosaccaridi (fruttosio) si trovano per esempio nel miele, nelle mele o negli sciroppi di mais;
- i polioli (sorbitolo e mannitolo) sono presenti in alcune varietà di frutta e verdura e nei dolcificanti artificiali.
I FODMAP sono quattro zuccheri presenti in molti alimenti e/o additivi alimentari. Sono carboidrati a catena corta la cui caratteristica principale è l’elevata resistenza alla digestione e il basso livello di assorbimento, tant’è che, una volta digeriti, restano nell’intestino tenue richiamando acqua e qui iniziano a sovra-fermentare, creando quei fastidi e disturbi a livello intestinale e addominale.
La dieta FODMAP è stata inizialmente sviluppata da un team di ricercatori dell’Università Monash di Melbourne (Australia) che per primi si sono chiesti se una riduzione di questi zuccheri migliorasse i sintomi nei pazienti affetti da sindrome dell’IBS (o sindrome dell’intestino irritabile).
Non vi sono, ad oggi, conferme e valutazioni scientifiche che attestino che una dieta “Low-FODMAP” possa realmente curare o eliminare tutti i disturbi o le patologie che insorgono a livello intestinale. L’ipotesi di alcuni studi, svolti anche in Italia, è che una diminuzione dei quattro zuccheri descritti possa diminuire, a sua volta, i sintomi nei soggetti affetti da Disturbi Gastrointestinali Funzionali (FGIDs) o dalla sindrome dell’IBS.
Dieta FODMAP: cibi “amici” e “nemici”
Ipotizzando di seguire un regime alimentare di questo tipo, cosa si dovrebbe eliminare dalla tavola? Parlando di frutta, meglio evitare: mango, kiwi, mele, susine, pesche, anguria e pere, insieme a pistacchi e anacardi. Passando alle verdure, sarebbe preferibile evitare gli asparagi, la cipolla e l’aglio, i porri, la barbabietola, il cavolo verza, il mais dolce e il sedano.
Meglio lasciar perdere anche tutti i prodotti lattiero-caseari, sono permessi eventualmente solo quelli che non contengono lattosio.
Ma allora che cibi preferire? I frutti “amici” dell’intestino potrebbero essere la banana, l’uva, il melone, l’arancia e il mandarino. Bene anche mandorle e semi di zucca, per esempio. Tra le verdure che possiamo considerare nostre alleate, invece, ci sono le zucchine, i pomodori, la lattuga, i cetrioli, le carote, l’erba cipollina e i fagiolini.
Bene anche carne, pesce e tofu e, in generale, tutti i prodotti privi di glutine.
Non essendoci una conferma scientifica dell’efficacia di questa dieta, il consiglio è sempre quello di documentarsi e soprattutto affidarsi a un nutrizionista e un esperto competente che possa fornire una routine alimentare personalizzata e adatta alle esigenze del singolo individuo.
di Paola Ragno