Mantiene l’intestino in salute, aiuta a prevenire patologie tumorali e a perdere peso, ha ottime proprietà antinfiammatorie: di cosa parliamo? Ecco a voi l’acido butirrico
L’intestino è il nostro secondo cervello, ecco perché curarlo è fondamentale. E se vi dicessimo che in questo senso l’acido butirrico gioca un ruolo cruciale? E che è importantissimo per la salute del nostro intestino e, di conseguenza, è responsabile del nostro benessere? Sì, è la pura verità e in questo articolo vi spieghiamo tutto quello che c’è da sapere.
Cos’è l’acido butirrico?
Fu scoperto per la prima volta nel 1869 per opera di Lieben e Rossi. L’acido butirrico o acido butanoico è un acido grasso saturo a catena corta prodotto naturalmente dall’intestino durante il processo di digestione e fermentazione delle fibre alimentari. Nello specifico, i microrganismi “buoni” presenti all’interno del nostro intestino, principalmente nel colon, consumano tutte quelle fibre alimentari che il nostro organismo non riesce a digerire. In questo modo, le stesse fibre diventano loro alleate, perché così facendo i microrganismi riescono a moltiplicarsi e a garantire un corretto andamento delle nostre attività metaboliche e digestive.
Oltre a collocarsi all’interno del nostro corpo, l’acido butirrico è presente naturalmente anche nel latte e nei suoi derivati, per esempio burro crudo, formaggio e tutti i prodotti lattiero-caseari. In generale, ha un odore caratteristico e particolarmente sgradevole.
Il ruolo di questo acido nel nostro organismo è fondamentale in quanto rappresenta una fonte essenziale di energia per le cellule del colon ed è una garanzia di salute per le pareti dell’intestino. Ci sono però alcuni soggetti che ne sono carenti, questo spesso è legato alla presenza di alcune patologie, meglio conosciute come alterazioni del microbiota intestinale. Un esempio è la disbiosi intestinale, una patologia che causa un’eccessiva crescita di batteri “cattivi” all’interno del nostro intestino che mette a repentaglio la sopravvivenza di quelli “buoni”. Anche la sindrome dell’intestino irritabile e una dieta molto povera di fibre – e molto ricca di grassi – possono causare una riduzione della sua produzione. Non solo, anche il consumo eccessivo di antibiotici può essere deleterio in questo senso.
Come integrarlo
È possibile integrare l’acido butirrico quando è carente? La risposta è sì, è possibile integrare questo acido nella propria alimentazione, basta seguire alcuni consigli e prediligere alimenti funzionali.
Innanzitutto, sarebbe meglio consumare cibi ricchi di fibre come la segale, l’orzo, l’avena, il riso integrale e la crusca. Sono ottimi integratori, più che “naturali”. Come abbiamo già detto, questo acido è naturalmente presente nel latte e nei suoi derivati, quindi il consumo di latticini può dare una grande mano. Senza esagerare, ovviamente, perché questa categoria di alimenti è anche una fonte di grassi e può diventare potenzialmente pericolosa, se consumata in quantità elevate e con una frequenza troppo ravvicinata.
Anche la frutta e la verdura sono ottime fonti di acido butirrico. Nello specifico andrebbero preferiti i broccoli, i cavolini di Bruxelles, i finocchi, gli asparagi, le pere, le prugne, le mele e l’uva spina, insieme alle arance ed altri agrumi.
Sì anche agli alimenti sottoposti alla fermentazione, come i crauti, i cetrioli o la soia, ottima fonte di proteine vegetali.
Molto utile è anche l’amido resistente o retrogradato, quello che si forma del pane raffermo o nelle insalate di pasta fredda durante il riposo e il raffreddamento. Ma anche i semi di psillio e la pectina, contenuta naturalmente nei frutti citati poco fa.
Altri alimenti da inserire nella propria alimentazione per integrare questo acido sono: la cipolla, il topinambur, l’aglio, i carciofi, la barbabietola, le cicorie e i porri.
Caratteristiche e benefici dell’acido butirrico
I benefici dell’acido butirrico, come abbiamo già sottolineato, sono numerosi. Vediamoli nel dettaglio:
- Ha proprietà antinfiammatorie. Alcuni studi hanno dimostrato che questo acido è capace di contrastare l’attività di alcune proteine capaci di scatenare l’infiammazione della mucosa intestinale. E in particolare, aiuta a controllare la risposta immunitaria in quanto regola l’attività dei linfociti T;
- È un alleato di chi vuole perdere peso. Gli acidi grassi a catena corta, come il butirrico, hanno effetti metabolici positivi. Per esempio, possono aiutare a monitorare la sensibilità all’insulina e, più in generale, l’equilibrio energetico. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che questo acido aiuta a tenere sotto controllo il peso stimolando alcuni ormoni dell’intestino, compresi quelli che si occupano della regolazione dell’appetito;
- È importante nella prevenzione di alcune patologie tumorali. L’acido butirrico ha ottime potenzialità nella lotta al cancro, nello specifico il cancro del colon-retto, in quanto contrasta la proliferazione delle cellule presenti nel colon (una delle principali cause dell’insorgenza della malattia);
- È un alleato nella lotta contro l’insulino-resistenza;
- Ha un impatto positivo sul benessere dell’intero intestino e migliora la digestione. Questo acido è capace di attenuare i sintomi della colite ulcerosa e della malattia di Crohn (patologia che colpisce l’intestino). Inoltre, rappresenta una terapia promettente per contrastare la sindrome dell’intestino irritabile e della permeabilità intestinale, disturbo digestivo legato alle patologie autoimmuni;
- Nutre le cellule intestinali, in particolare quelle che rivestono l’intestino crasso, gli enterociti. Queste cellule utilizzano l’acido butirrico per mantenere la loro funzionalità e integrità, fondamentali per mantenere in salute tutto l’intestino.
di Paola Ragno