Dolce, succosa e autunnale: l’uva da tavola è tra i frutti più amati e versatili. In questo articolo vi raccontiamo le principali varietà italiane, le loro caratteristiche e tutti i modi per portare l’uva in tavola, con un twist di creatività
L’autunno è la stagione dei colori caldi, delle prime zuppe e dei frutti succosi che riempiono le tavole di dolcezza. Tra questi, l’uva è senza dubbio una delle protagoniste assolute. È un simbolo di prosperità e di convivialità, in molte tradizioni e leggende, ma anche una fonte di energia e nutrienti preziosi.
Quando si parla di uva da tavola, si intende quella destinata al consumo fresco, da gustare in purezza o abbinata ad altri ingredienti, diversa dall’uva da vino per caratteristiche ben precise. Ma quali sono le tipologie più diffuse di uva e come gustarla nel modo migliore?
Uva da tavola vs. uva da vino: caratteristiche e differenze
L’uva si divide in due macro categorie: da un lato l’uva da tavola, dall’altra quella da vino. La prima tipologia è destinata unicamente al consumo alimentare. Viene raccolta quando gli acini hanno raggiunto la piena maturazione e messa subito in commercio. Può essere bianca o rossa, il colore dipende dalla quantità di flavonoidi presenti all’interno della buccia.
Di solito le varietà che appartengono a questa categoria presentano acini grandi, una polpa soda e una buccia sottile e gradevole al palato. In commercio è possibile trovarla oltre che nel reparto della frutta fresca, anche sotto forma di uva “secca” (uvetta o uva passa) o di succo.
L’uva da vino, invece, ha una buccia più spessa, acini più piccoli e ha una minore concentrazione di zuccheri e una maggiore acidità, perché viene raccolta e utilizzata prima che gli acini abbiano raggiunto la loro piena maturazione. Le varietà da tavola vengono selezionate anche in base all’aspetto: i grappoli devono essere compatti, regolari e con un colore uniforme.
Le principali varietà di uva da tavola
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Uva Italia
Il suo nome lascia intendere che sia la “regina” delle tavole italiane e la più diffusa nel nostro paese. Nata negli anni ’20 in Puglia dall’incrocio tra Bicane e Moscato d’Amburgo, questa varietà è caratterizzata da acini grandi con una buccia spessa, una polpa succosa e molto dolce. Il grappolo ha un colore giallo-verde e una forma conica e può arrivare a pesare anche tra i 700 e gli 800 grammi.
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Uva Victoria
L’uva Victoria è una varietà a bacca bianca, precoce, che in alcune regioni del Sud Italia si raccoglie già tra fine luglio e inizio agosto. Nel Nord, invece, viene raccolta intorno a Ferragosto. Nasce da un incrocio tra la varietà Regina e la Cardinal ed è caratterizzata da un grappolo molto pesante che spesso raggiunge anche il chilo. Il colore di questa uva è giallo e gli acini presentano una buccia spessa e una polpa succosa e dolce.
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Uva Red Globe
L’uva Red Globe è riconoscibile a colpo d’occhio per il suo colore rosato tendente al viola e per gli acini enormi, tondeggianti e succosi. Le sue origini non sono italiane ma statunitensi – californiane, nello specifico – ma si è adattata molto bene al nostro paese e ai terreni italiani. Tra le uve da tavola è la più produttiva e il suo periodo di maturazione varia tra settembre e dicembre. Il sapore è dolce ma non stucchevole, perfetto per accompagnare formaggi stagionati o piatti a base di carne bianca.
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Uva Michele Palieri
Tra le uve a bacca nera più diffuse e pregiate, la Michele Palieri è una varietà tutta italiana, selezionata negli anni ’50 dall’omonimo vivaista. Questa varietà è nata dall’incrocio tra l’Alphanse Lavallée e la Red Malaga ed è caratterizzata da acini grandi, con una forma ovale, di colore blu-violaceo e una buccia sottile e croccante.
La maturazione avviene tra fine agosto e ottobre e la rende una delle varietà più longeve della stagione.
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Uva senza semi (seedless)
Negli ultimi anni si è diffusa anche in Italia la coltivazione delle cosiddette seedless, uve senza semi molto apprezzate per la loro praticità. Le più conosciute sono la Thompson, la Crimson, la Sugraone e la Centennial.
Queste tipologie si conservano più a lungo e sono ideali per bambini o per chi ama gustare l’uva senza preoccuparsi dei vinaccioli e dei semini, a volte “fastidiosi”.
Proprietà nutrizionali e benefici
L’uva è composta per circa l’80% da acqua, il che la rende un frutto idratante e dissetante, perfetto per le giornate ancora tiepide di inizio autunno.
È una fonte naturale di vitamina C, vitamina K, potassio e fibre e ha un elevato contenuto di antiossidanti e polifenoli, tra cui il celebre resveratrolo, un alleato per la salute cardiovascolare. Ma anche per la pelle, tant’è che negli ultimi anni viene utilizzato nelle formulazioni cosmetiche e nei prodotti per il viso.
Queste sostanze contrastano l’invecchiamento cellulare e aiutano a proteggere la pelle e i vasi sanguigni.
Ma l’uva è anche ricchissima di zuccheri semplici, per questo fornisce energia immediata ed è perfetta per chi pratica sport o come spuntino di metà mattina. Proprio per questo motivo bisogna fare attenzione alle quantità e moderare i consumi, soprattutto per i soggetti che soffrono di determinate patologie (come il diabete).
Uva: tutti gli usi in cucina
Ma l’uva da tavola non è solo un frutto, è un ingrediente versatile e si presta ad essere utilizzato in mille preparazioni, da quelle dolci a quelle più salate.
Tra le ricette più creative spicca sicuramente la schiacciata con l’uva, tipica della Toscana. Si tratta di una focaccia in versione dolce: una base morbida e soffice addolcita da zucchero e uva, di solito uva a bacca nera.
È perfetta anche in piatti salati a base di carne, per esempio l’arrosto di maiale, o nelle insalate. La sua dolcezza la rende un perfetto abbinamento per frutta secca o formaggi stagionati, anche a base di latte di capra.
Passando alla pasticceria contemporanea, si può utilizzare per preparare cheesecake, crostate moderne o composte di frutta.
Un consiglio? Sperimenta con l’uva caramellata o tostata al forno: diventa un contorno originale per carni o piatti a base di pesce.
Come scegliere e conservare l’uva da tavola
La scelta dell’uva è un passaggio da non sottovalutare. Come prima cosa, bisogna fare attenzione al colore uniforme degli acini e alla compattezza del grappolo. Il picciolo deve essere verde e flessibile: se è secco o marrone, significa che l’uva è stata raccolta da troppo tempo. Altro aspetto importante è la presenza di una leggera patina biancastra: è la pruina, una sostanza naturale che protegge gli acini e indica freschezza.
L’uva va conservata in frigorifero, meglio se in un sacchetto di carta o in un contenitore forato adatto alla frutta e verdura, per evitare che si crei umidità. Prima di consumarla, lavala solo al momento: in questo modo manterrà la sua croccantezza.