Di patate, di pane, di polenta o ancora di castagne o semolino: ecco tutte le varianti degli gnocchi che conosci o che ancora non conosci!
Gli gnocchi sono uno dei piatti più versatili e amati della tradizione italiana. La loro esistenza è datata al 1800, secolo in cui si diffusero maggiormente quelli a base di patate. Negli anni, però, la “famiglia” degli gnocchi si è allargata, arrivando a includere anche quelli a base di pane o semolino, fino alle varianti più creative a base di ricotta, castagne o spinaci.
E tu, quante tipologie conosci? Tranquill*, te le raccontiamo tutti in questo articolo!
Gli gnocchi di patate
Sono un classico intramontabile, probabilmente i più conosciuti e apprezzati anche in Italia. La lista degli ingredienti è piuttosto corta: patate farinose, farina e uova. Ma per quanto la loro preparazione sia semplice, per avere un risultato perfetto bisogna rispettare alcuni accorgimenti. Primo fra tutti, utilizzare le patate giuste, idealmente quelle a pasta gialla. Inoltre, anche le dimensioni dello gnocco influiscono sul risultato finale: più sono grandi, più saranno morbidi anche dopo la cottura.
Gli gnocchi di patate si sposano perfettamente con una varietà di condimenti. Dal burro e salvia, al classico ragù alla bolognese, passando per il pesto ligure. Senza dimenticare alcune ricette regionali molto golose come uno dei piatti simbolo della cucina napoletana: gli gnocchi alla sorrentina. Vengono gratinati al forno insieme a salsa di pomodoro, mozzarella e una spolverata di parmigiano in superficie.
Gnocchi di pane
È una delle ricette del recupero diventata poi un piatto tipico di alcune regioni del nord Italia. In Trentino Alto-Adige prendono il nome di canederli, in Lombardia si chiamano malfatti e gnoc de la cua, nel mantovano prendono il nome di capunsel. In tutte queste preparazioni al pane raffermo vengono aggiunte le uova, il latte e gli aromi o delle verdure (precotte). Spesso vengono serviti saltati con burro fuso e salvia, oppure in brodo o farciti ancora caldi con formaggi locali.
Gnocchi di castagne
Gli gnocchi di castagne sono una preparazione decisamente autunnale. In Lombardia prendono il nome di gnòc de schelt e vengono preparati con un impasto a base di farina di castagne, farina bianca e farina di grano saraceno. Il loro sapore è piuttosto dolce e avvolgente, ma si sposa bene con un condimento a base di funghi porcini – altro must dell’autunno – oppure un semplicissimo burro e salvia. In alternativa, per dare una nota più saporita e croccante al piatto, si possono abbinare a una crema a base di gorgonzola e noci.
Gnocchi di semolino
Si tratta di dischi dorati preparati con semolino, latte, burro e formaggio e prendono il nome di “gnocchi alla romana”, uno dei piatti simbolo della tradizione gastronomica capitolina. La cottura in forno dura il tempo necessario per vedere sulla superficie una crosticina dorata e croccante. In Friuli Venezia Giulia esiste una versione “sorella” degli gnocchi alla romana, ovvero gli gnocchetti de gries, più piccoli e tondi.
Gnocchi di ricotta
Leggeri e delicati, i prossimi che vi presentiamo sono gli gnocchi di ricotta. In Toscana questa ricetta prende il nome di gnudi, che richiama il loro essere “nudi” e l’assenza di un involucro per l’impasto a base di ricotta. Oltre al pepe e agli aromi, la ricotta può essere arricchita con delle verdure, per esempio degli spinaci. Per quanto riguarda i condimenti, invece, si può passare dalla classica salsa di pomodoro a sughi più creativi come una salsa a base di limone e menta, per dare un sapore fresco e contrastare la dolcezza del formaggio.
Gnocchi di polenta
Questa è una versione a cui non siamo molto abituati, anche perché ci sono poche ricette in giro per l’Italia che utilizzano la polenta avanzata per preparare un primo piatto come gli gnocchi. In Lombardia, però, succede e il piatto prende il nome di gnocarei. Si tratta di gnocchetti preparati con un impasto a base di polenta, farina e uova. Anche in questo caso un’ottima ricetta del recupero.
Come condirli? Sughi, ragù o spezzatini e formaggi sono le alternative perfette.
Gnocchi di riso
La loro origine è simile a quella degli gnocchi di polenta. Gli gnocchi di riso, infatti, sono nati proprio per evitare gli sprechi e recuperare il riso avanzato da altre preparazioni. Gli gnòc de rìh lombardi vengono preparati con un impasto a base di riso, cotto in brodo, e poi mescolato con uova, farina, pangrattato e formaggio. La forma è quella classica, tonda. In Sicilia questa varietà di gnocchi prende il nome di ganeffe. In questo caso il riso viene amalgamato con burro, tuorlo d’uovo, Grana Padano e zafferano. La particolarità di questo piatto siciliano è che gli gnocchi hanno una doppia cottura, vengono impanati e fritti – come fossero arancini – e poi serviti in brodo caldo.
3 ricette da non perdere
Ti abbiamo messo voglia di preparare qualche ricetta a base di gnocchi? Nessun problema, ecco 3 ricette facilissime da replicare anche a casa: un antipasto, un primo e un secondo o contorno, perfetti per qualsiasi occasione!
- Gnocchi fritti: sono uno dei piatti più semplici e divertenti da preparare. Perfetti per un aperitivo diverso dal solito, per prepararli basta friggere gli gnocchi già pronti nell’olio bollente. Come per ogni frittura che si rispetti, oltre alla panatura e all’olio da utilizzare, c’è un terzo punto in cui non si può fallire: le salse di accompagnamento. Qui si può dare libero sfogo alla creatività!
- Timballo di gnocchi: una ricetta molto simile agli gnocchi alla sorrentina, in questo caso il timballo viene arricchito anche con del ragù classico e un po’ di besciamella. La teglia passa poi in forno per la gratinatura, et voilà.
- Insalata di gnocchi: è un piatto perfetto da servire come contorno o magari come secondo dopo un primo un po’ impegnativo. Questa insalata si prepara semplicemente mescolando gli gnocchi (precedentemente lessati), con i pomodorini, olive, rucola e una vinaigrette leggera. Ovviamente anche in questo caso si può dare libero sfogo alla fantasia, ma sempre senza esagerare: è pur sempre un’insalatina!
di Paola Ragno