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La cenerentola della cucina: storia della cipolla nelle tavole d’Italia

Qual è la storia della cipolla?

Se da una parte ci fanno piangere, dall’altra non potremmo certo farne a meno. Sicuramente lo saprete: esistono diverse varietà di cipolle e ciascuna presenta profumi, colori, sapori, grandezze e forme diverse. Ciò che le accomuna è l’estrema versatilità e la capacità di rendere qualsiasi piatto più saporito!

Ma qual è la storia della cipolla? Quali sono le ricette tradizionali italiane in cui è l’ingrediente principale?

La cipolla: perché usarla in cucina

Prima di investigare la storia della cipolla è interessante sapere quali sono le sue caratteristiche organolettiche, le proprietà e, specialmente, sapere perché usarla in cucina.

Presentano un sapore pungente facilmente riconoscibile (spesso può risultare troppo invadente per alcuni palati) che viene mitigato dalla cottura, esistono però alcune varietà che sono ottime anche consumate crude perché sono caratterizzate da una qual certa dolcezza.

La cipolla appartiene alla stessa famiglia dell’aglio, scalogno, porro ed erba cipollina, condivide infatti con questi alimenti alcune proprietà, come sali minerali e vitamine. Volete scoprire le differenze? Le trovate in questo articolo.

Composte principalmente da acqua, ipocaloriche (26kcal per 100 grammi), sono anche ricche di fibre e povere di grassi e colesterolo. Contengono inoltre flavonoidi ed enzimi capaci di stimolare la digestione e il metabolismo, quelle rosse presentano anche antociani, sostanze antiossidanti.

Le motivazioni per usare le cipolle in cucina sono diverse:

  •       Hanno un effetto diuretico perché sono per la maggior parte composte da acqua e dunque aiutano a eliminare liquidi e scorie presenti nel corpo
  •       La presenza di quercetina aiuta a mantenere basso il livello di colesterolo
  •       Hanno un effetto antibatterico e antimicotico
  •       Stimolano e proteggono il sistema immunitario
  •       Grazie ai folati aiutano la produzione di serotonina e dopamina

Bianche, rosse o dorate, le cipolle sono dunque un vero e proprio toccasana per la nostra salute.

Storia della cipolla

Considerata un alimento povero, la storia della cipolla sembra dimostrare il contrario.

L’uomo coltiva e seleziona questo ortaggio da almeno 7000 anni: le prime testimonianze scritte risalgono addirittura all’antica Mesopotamia. Sono state ritrovate alcune tavolette di argilla, datate 2000 a.C, riportanti ricette a base di cipolle.

Gli Egizi veneravano i bulbi delle cipolle, a cui attribuivano un significato simbolico riferito alla vita eterna, probabilmente per la sua forma sferica e gli anelli concentrici che la caratterizzano. Sarà per questo, che spesso le cipolle venivano usate nelle sepolture. Resti di cipolle sono stati trovati persino nelle orbite oculari della mummia di Ramesse IV.

Anche dall’altra parte del mondo allora conosciuto le cipolle erano particolarmente apprezzate. Gli antichi greci e romani ne facevano largo uso, tanto che sembra che Alessandro Magno le somministrasse ai suoi soldati per dar loro coraggio prima delle battaglie. Plinio il Vecchio, invece, ne descrisse l’uso a Pompei e Apicio, autore di uno dei primi libri di cucina conosciuti, parlava delle cipolle come elemento chiave di molte ricette domane.

Da sempre alle cipolle sono state attribuite molto proprietà: si credeva che stimolassero la digestione, migliorassero la circolazione e alleviassero la ritenzione idrica.

Discoride e Galeno le catalogavano ritenevano che, a seconda del colore, avessero proprietà differenti: quelle bianche adatte all’alimentazione, quelle rosse erano dedicate a usi medicali.

Nel Medioevo erano un alimento che non poteva mancare sulle tavole, ma era anche utilizzata per lenire la tosse, guarire bronchiti e trattare pruriti dovuti a verruche, ustioni e punture di insetti.

La storia delle cipolla cambia quando le grandi esplorazioni geografiche la introducono nel Nord America, divenendo una delle prime culture del Nuovo Mondo e diventando quindi un ortaggio che accomunava tutti i popoli del mondo allora conosciuto.

Simbologie e credenze legate alla cipolla

Sono anche particolarmente interessanti le simbologie e le credenze popolari che ruotano attorno alle cipolle.

  • Nella Bibbia, ad esempio, è associata al dolore e alla falsità perché fa piangere e ha molti strati
  • Secondo le credenze popolari, la buccia permetteva di prevedere il clima: se sottile ci sarebbe stato un inverno mite, se invece fosse stata spessa avrebbe preannunciato una stagione molto rigida
  • Per gli Egizi l’odore così pungente aveva la capacità di risvegliare i morti e farli respirare
  • Gli atleti dell’antica Grecia la usavano per aumentare la resistenza fisica strofinandola sui muscoli e bevendone il succo
  • Viene citata nel trattato medico indiano Charaka Samhita del VI secolo a.C. come rimedio per la digestione e un toccasana per cuore, occhi e articolazioni

La cipolla nelle ricette italiane

Chi lo avrebbe mai detto che la storia della cipolla potesse essere così interessante e piena di curiosità?

Noi di Académia.tv abbiamo una passione per la cucina e siamo sempre alla ricerca non solo di ricette particolari da condividere con i nostri lettori, ma vogliamo anche accrescere la cultura culinaria. Sul nostro blog trovate molto curiosità e informazioni sul mondo della cucina, quella vegetariana, vegana e di certo potrete anche scoprire quali sono le varietà e gli utilizzi della cipolla.

Volete sapere come valorizzare la cipolla in cucina? C’è il nostro corso sulle cipolle!

Nella tradizione italiana, le cipolle sono un ingrediente povero, facilmente reperibile e quindi presente in moltissime ricette tradizionali come la cipollata, una zuppa di cipolle, pomodori, brodo e aromi tipica del centro Italia, ma anche la frittata di cipolle, la zuppa di cipolle alla francese, cipolle ripiene, in sauté, in agrodolce o come condimento di una goduriosa pasta.

 

di Sofia Pettorelli

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