Se durante le feste ci avete dato dentro con piatti, dolci e alcol e ora sentite le necessità di fare una pausa, fate anche voi parte di chi pratica il famoso Dry January!
Ogni anno, infatti, milioni di persone scelgono di concedersi un mese di pausa da eccessi e sfizi, che significa quindi rinunciare all’alcol. Nonostante questo non aiuti a modificare del tutto il proprio stile di vita, il Dry January può essere la scusa per prendersi cura del proprio corpo e del proprio benessere.
A questo proposito, sapete che sul sito di Académia.tv avete la possibilità di accedere alla sezione “benessere”. Qui raccogliamo informazioni, articoli, curiosità e ricette sulla cucina sana, di stagione e sostenibile.
Dunque, il Dry January potrebbe essere una bella sfida per voi, ma anche un grande stimolo!
Dry January: cos’è e perché serve
Se traduciamo dall’inglese Dry January significa “gennaio secco”. Indica cioè un mese, gennaio, in cui si smette volontariamente di bere alcolici.
L’iniziativa è piuttosto recente, nel 2013, quando nel Regno Unito è nata una campagna di sensibilizzazione per cercare di convincere le persone a ridurre il consumo di alcolici per migliorare la salute e la socialità.
Promosso dalla charity Alcohol Change UK, questo mese di astensione voleva portare gli inglesi a riflettere sul proprio rapporto con birra, vino, cocktail, digestivi, etc. Infatti, i temi sollevati sono stati diversi:
- Salute e benessere
- Consapevolezza
- Benefici psicologici e fisici
- Stile di vita sano
Oggi è divenuto un movimento globale, con milioni di persone che partecipano in tutto il mondo.
Corso di sopravvivenza: come affrontare la vita senza alcol
Ma come si affronta la vita senza alcol? Molto bene! Ebbene sì, nonostante un buon bicchiere di vino sia piacevole e un cocktail fatto a regola d’arte sia un capolavoro per i sensi, vivere senza alcol si può!
L’unico modo per affrontare un mese senza vino, cocktail, amari, birre e digestivi è quello di pensare a tutti i benefici che trarrete dal Dry January.
- Migliore salute generale e sistema immunitario: non bere alcolici porta a miglioramenti a livello fisico perché, ad esempio, il livello di colesterolo potrebbe diminuire, così come la possibilità di contrarre malattie cardiache o al fegato e potrebbe migliorare la pressione.
- Migliora il sonno e aumenta il livello di energie.
- Migliora l’umore: eccedere con l’alcol potrebbe aumentare stati d’animo negativi come depressione e ansie.
- Aiuta il girovita: alcol è ricchissimo di calorie, per questo ridurne il quantitativo è una buona idea se si è a dieta o si vuole mantenere la linea.
Cinque regole per un Dry January
Se dunque siete intenzionati a iniziare il Dry January, potreste essere interessati a conoscere i nostri cinque consigli per affrontare questo periodo di astinenza.
- Evitate i fattori scatenanti
- Fissate degli obiettivi
- Prendere in considerazione “la via di mezzo”
- Trovate un sostituto
Evitate i fattori scatenanti
A volte, dopo una giornata particolarmente intensa si cerca un momento di svago e relax in un bicchiere di vino. Anziché “rifugiarsi” in un boccale di birra cercate un’alternativa che non coinvolga il consumo di alcolici. È facile, infatti, cadere in “tentazione” quando si è a fare aperitivo o ci si ritrova con amici e famiglia al bar o a festeggiare qualche ricorrenza.
Fissate degli obiettivi
L’idea del Dry January è quella di resistere un mese intero: significa avere un obiettivo ben deciso, con un limite di tempo prestabilito che lo rende perseguibile. Il nostro consiglio è quindi quello di non puntare subito in grande e darvi delle scadenze che vi aiutino a portare a termine il vostro intento.
Prendere in considerazione “la via di mezzo”
Se volete rinunciare agli alcolici per qualche tempo ma non siete sicuri di riuscire nell’obiettivo, vi consigliamo di prendere in considerazione “una vita di mezzo”. Questo significa magari ridurre le dosi o alternare settimane in cui sorseggiare un bicchiere di amaro ad altre in cui prediligerete invece un analcolico.
Trovate un sostituto
I cocktail, ad esempio, sono molto buoni e perché rinunciare a un sapore che ci piace? Durante il Dry January potreste consumare quelli analcolici, che vi daranno comunque la possibilità di bere un drink squisito.
Come fare per vino e birra? Lo sapete che esistono anche in versione analcolica?
Gli analcolici che ci piacciono
Perché rinunciare a qualcosa che ci piace, se ne esiste una versione che fa al caso nostro? Ecco che durante il Dry January potrete bere comunque ciò che vi piace, ma senza sgarrare!
Birre analcoliche
La birra analcolica esiste ed è anche buona. Si tratta di una bevanda che contiene meno dello 0,5% di alcol.
Viene preparata esattamente come una birra alcolica tradizionale, la differenza sta nel fatto che il processo di fermentazione viene controllato per limitare quanto possibile la produzione di alcol. Questo processo prevede di bloccare la fermentazione raffreddando velocemente il prodotto. A volte, invece l’alcol viene eliminato in un secondo momento tramite la distillazione sotto vuoto.
A questo punto la birra viene aggiustata di sapore perché, a volte, può essere leggermente più dolce rispetto a quella tradizionale.
Vini analcolici
Seppur più raro rispetto alla birra analcolica, potreste trovare anche del vino analcolico nei bar e pub più forniti.
Anche in questo caso il processo di fermentazione viene interrotta, ma solo dopo che la base del vino risulta pronta si rimuove l’alcol.
L’alcol dal vino si può eliminare tramite la distillazione sotto vuoto, un procedimento con cui si riscalda la bevanda a bassa temperatura in un ambiente a bassa pressione. In questo modo l’alcol evapora senza compromettere gli aromi e i sapori originari.
A seconda del gusto, il vino deve essere “aggiustato” perché la parte alcolica contribuisce a dare sapore e corpo al prodotto finale. Per questo a volte i vini analcolici risultano più dolci e meno vellutati.
Cocktail analcolici
Trovare cocktail analcolici è decisamente più semplice. Se da una parte potete sfruttare la creatività dei barman, dall’altra potete affidarvi a grandi classici come il Virgin Mojito, Shirley Temple o Piña Colada analcolica.
Il Virgin Mojito è fresco, delizioso e anche digestivo, ha una leggera acidità particolarmente gradevole che è smorzata dallo zucchero di canna.
Viene realizzato con succo di lime fresco, menta fresca, zucchero di canna, soda e ghiaccio.
Lo Shirley Temple viene preparato con ginger ale, succo di ciliegia (o sciroppo di grenadina), ciliegia e ghiaccio. Ha ovviamente un sapore dolce e fruttato, con un retrogusto speziato e leggermente piccante (tutto merito del ginger ale) davvero interessante.
Infine, la Piña Colada analcolica è una gustosa alternativa a base di succo d’ananas, latte di cocco (anche sostituita con crema di cocco) e ghiaccio. Dolce, tropicale e ricchissimo, è un cocktail vellutato che rilascia sul palato dolcezza ma anche freschezza.
Dunque, il Dry January è dietro l’angolo e voi potete finalmente mettervi alla prova senza rinunciare al gusto, sapore e aroma!
di Sofia Pettorelli