Organizzare la spesa e aiutare l’ambiente si può: ecco le migliori app per ridurre lo spreco alimentare e risparmiare
Lo spreco alimentare è un problema globale che ha un forte impatto a livello ambientale e sociale. Quante volte ci è capitato di comprare più del necessario al supermercato e poi dover buttare cibi ormai scaduti e dimenticati? Ecco, sono proprio questi i comportamenti che dovremmo evitare se abbiamo a cuore il nostro Pianeta.
Nel suo Statistical Yearbook 2023 la FAO ha confermato che il 17% dello spreco alimentare globale avviene a livello domestico, ristorativo e della vendita al dettaglio. Mentre circa il 14% del cibo, a livello globale, viene perso ancor prima di arrivare al consumatore.
Per quanto riguarda il nostro Paese, il Waste Watcher Observatory ha stimato, per il 2024, uno spreco alimentare pro capite di circa 680 g di cibo. E, in generale, rispetto allo scorso anno, l’aumento dello spreco alimentare domestico è stato pari al 45,6%. Quali sono i cibi più sprecati? In pole position frutta fresca e verdura, seguiti dal pane.
Ma come si può invertire questa tendenza? Cosa si può fare, nel proprio piccolo per diminuire gli sprechi? Per fortuna le risposte arrivano dalla tecnologia che, in questo senso rappresenta un prezioso alleato. Esistono infatti numerose app che possono aiutare a ottimizzare l’uso degli alimenti, organizzare la dispensa, fare un meal prep efficiente e parallelamente anche a risparmiare denaro. Quali? Conosciamole insieme!
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Too Good To Go
Too Good To Go è sicuramente una delle app più popolari per combattere il food waste e il suo impegno è continuo e costante, dall’anno della sua nascita (2015).
Questa app permette di acquistare ogni giorno box sorpresa – o Surprise Bag – a prezzi notevolmente scontati da ristoranti, supermercati, panetterie e pizzerie. Queste box possono contenere il cibo invenduto della giornata o, nel caso dei supermercati, gli alimenti vicini alla data di scadenza. Questo permette di salvare cibo che altrimenti passerebbe direttamente nella raccolta dei rifiuti organici.
Come funziona l’app?
L’utilizzo è molto semplice, basta registrarsi e cercare i punti vendita più vicini alla propria posizione. Una volta selezionata la box da acquistare, basterà prenotarla e provvedere al ritiro nella fascia oraria indicata. Le box hanno un prezzo che oscilla tra i 3 e i 5 euro e possono contenere un mix di pietanze. Nel caso delle panetterie, per esempio, è molto comune trovare oltre al pane delle focacce, pizze al trancio o dolci come torte da credenza o biscotti. Nel caso dei supermercati, invece, oltre ai prodotti in scadenza è possibile trovare piatti pronti o freschi preparati in gastronomia.
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NoWaste
NoWaste è l’app perfetta per gli organizzatori seriali di dispense. Questa applicazione dà la possibilità di monitorare facilmente tutti gli alimenti presenti in casa, anche in frigo e freezer, con le rispettive date di scadenza. Il suo valore aggiunto è l’invio notifiche che in realtà sono dei veri e propri promemoria con cui NoWaste ricorda di consumare i prodotti vicini alla loro scadenza. Ma le sue funzionalità non si fermano qui, perché è anche possibile creare liste della spesa, aggiungere foto per identificare visivamente ciò che si ha in casa o categorizzare per tipologie tutti i prodotti. Questo, ovviamente, nell’ottica di fare ogni volta delle spese più oculate e sostenibili.
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Olio
Olio è un app di condivisione locale che si basa sul principio di “sharing is caring”. In sostanza, gli utenti iscritti hanno la possibilità di regalare e condividere tutti quegli alimenti vicini alla data di scadenza o quei cibi che si sa già in anticipo di non riuscire a consumare in tempo. Magari perché si parte per lavoro o si va in vacanza. Olio permette di creare una sorta di vicinato solidale e attento agli sprechi nell’ottica di sensibilizzare tutti verso un uso più etico del cibo. Questa app, in realtà, non si limita solo al cibo. Su Olio è anche possibile scambiare, condividere e prestare oggetti di uso quotidiano e materiali di varie tipologie.
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Yuka
Con Yuka è possibile fare un’analisi attenta di alimentari e cosmetici. Scansionando il codice a barre del prodotto che si vuole analizzare, si ha accesso alle informazioni più importanti relative alla loro composizione. Nel caso dei prodotti alimentari, fornisce dettagli sugli ingredienti, sui valori nutrizionali e su quelle che possono essere alternative più sane e sostenibili al cibo scansionato. Oltre a fare del bene al Pianeta e all’ambiente, Yuka aiuta gli utenti a capire che fare scelte più consapevoli è possibile e che una cucina salutare è sempre l’opzione più giusta. Basta solo volerlo.
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Mealime
Se ami il meal prep e ogni domenica pianifichi i tuoi pasti della settimana, Mealime è l’app che fa al caso tuo. Questa applicazione, infatti, dà la possibilità di accedere a un database di ricette personalizzabili e, su questa base, crea automaticamente delle liste della spesa arricchite dalle grammature e dalle quantità precise per ogni ingrediente. Alla comodità di pianificare i pasti settimanali si unisce una notevole riduzione degli sprechi perché grazie a Mealime è possibile fare acquisti mirati ed evitare di comprare più cibo di quanto ne serva realmente. L’app è molto user-friendly, anche perché le ricette disponibili sono pensate per qualsiasi tipo di regime alimentare, dalla cucina vegana e più vegetale, ai piatti e pasti più vicini alla dieta mediterranea.
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Kitche
Kitche segue lo stesso principio di NoWaste di cui abbiamo parlato poco fa. Questa app è nata con l’obiettivo di aiutare i propri utenti a organizzare i propri frigoriferi e le proprie dispense cercando di ridurre al minimo ogni spreco. Consente di scansionare le ricevute degli acquisti fatti e di monitorare i prodotti in dispensa. In più, permette di accedere a una varietà di ricette filtrate in base ai prodotti che lo stesso utente ha scansionato e ha a sua disposizione. Come accade per molte delle app descritte, anche Kitche dà la possibilità di avere un’idea concreta dell’impatto positivo e dell’esempio virtuoso che si può dare alle nuove generazioni. In una sezione del proprio profilo, infatti, gli iscritti possono tenere traccia della Co2, dell’acqua e anche dei soldi risparmiati grazie all’uso di Kitche.
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Orto 2.0
L’ultima app che vi raccontiamo è Orto 2.0, un’idea nata da un gruppo di giovani con l’obiettivo di ridisegnare la filiera agricola, fondendo la figura del produttore a quella del consumatore. Questa app, infatti, è pensata per far diventare i propri utenti dei veri smart farmers, degli agricoltori intelligenti. Nel concreto dà la possibilità, tramite un abbonamento, di coltivare cibo sano – e tutto vegetale! – a distanza, in campagna, e poi riceverlo e consumarlo direttamente a casa.
Tramite l’app è possibile scegliere cosa coltivare, seguendo anche la stagionalità degli ingredienti, controllarne la crescita e, una volta pronto, ricevere letteralmente i frutti del proprio “lavoro”. Il tutto rispettando ovviamente i tempi della natura.
Un’altra idea di sostenibilità della filiera alimentare, ma anche un’opportunità per cercare di entrare sempre più nell’ottica di un consumo sano e sostenibile del cibo.
di Paola Ragno