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Cous Cous

La storia del Cous Cous

La storia del Cous Cous

La storia del cous cous è un viaggio affascinante che attraversa diverse epoche e continenti. Dalla sua nascita tra le terre africane fino alla sua diffusione globale, è un piatto che unisce passato e presente in un’unica ricetta. Il cous cous è un piatto tipico del Mediterraneo e del Nord Africa, è composto da semola di grano duro che viene arricchita in vari modi, in base al luogo di provenienza. È una pietanza che viene consumata giornalmente o anche durante i giorni di festa. Oggi, il cous cous è un piatto globale, apprezzato da tutti. È un piatto semplice da preparare e può essere abbinato a diversi alimenti, rendendolo così completo e adatto a diverse diete e preferenze alimenti. Il cous cous può essere considerato anche un simbolo di integrazione culturale, che unisce tutto il mondo durante il momento del pranzo o della cena.

La storia

Le origini risalgono al VII secolo dopo Cristo, ma dietro di esso si nasconde un affascinante leggenda che ci porta fino al 950-930 prima di Cristo. La leggenda narra che il Re Salomone si concedesse grandi mangiate di Cous Cous per colmare le sue pene d’amore causate dalla Regina Saba. Con il tempo il cous cous è diventato anche il protagonista di un rito dell’Agape. Alcuni studiosi sostengono che il cous cous fosse già conosciuto dagli antichi Berberi dell’attuale Algeria e Marocco, dato che la parola “couscous” deriva dal termine berbero “seksu” o “kseksu”.  È interessante sapere che nasce come alimento povero e come fonte di sostentamento per il popolo berbero. Questa popolazione praticava il nomadismo e la pastorizia e sfruttava come materia prima grano e cereali, che dovevano essere lavorati in maniera corretta per poter esser conservati e restare buoni da cucinare anche dopo un lungo periodo di stoccaggio. Per questo motivo si diffuse la tecnica di setacciare, lavorare a mano e far seccare questi cereali. Il cous cous si è diffuso gradualmente dai paesi più interni dell’Africa Nord Occidentale al Maghreb. Con il tempo è approdato in Europa, in particolare in paesi come l’Italia, la Spagna e la Francia, grazie ai mercanti che solcavano i mari. 

Il Cous Cous oggi

Inoltre, viene considerato l’antenato del finger food, dato che nel mondo arabo viene consumato da un piatto comune dove tutti ne prendono un po’ e formano delle palline con tre dita. Nel Corano possiamo trovare la spiegazione a questo gesto, poiché si legge che “con un dito mangia il diavolo, con due il profete e con cinque l’ingordo”. Uno dei primi luoghi in cui fu adottato e apprezzato è la Sicilia. Durante la dominazione araba nella regione italiana, durata più o meno 250 anni, gli arabi hanno diffuso questo piatto tipico nella città di Trapani. Ed è diventato talmente popolare che lo possiamo trovare tra le specialità dell’Isola e in suo onore sono organizzati diversi festival, sagre ed eventi rari. Come ad esempio il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, che vede la sfida di chef di tutto il mondo nel preparare questo piatto. Si può considerare un vero e proprio simbolo di cultura e di storia, poiché, attraverso i secoli, ha mantenuto la sua essenza pur adattandosi ai cambiamenti e alle influenze delle diverse tradizioni culinarie. Il cous cous è anche simbolo di pace e amore, grazie ad alcuni riti come ad esempio durante i banchetti nuziali i promessi sposi dei popoli di Maghreb consumano un piatto di cous cous chiamato “cous cous permesso” che li autorizza a procedere con l’intimità solo se  conserveranno un po’ di cibo da offrire ai poveri. È anche un simbolo di integrazione ed unione dato che si può unire a qualsiasi ingrediente per creare nuove pietanze. 

E come si prepara questo piatto etnico?

Secondo la tradizione i grani devono essere passati più volte nel vapore, per essere insaporiti con il brodo, grazie all’utilizzo di una doppia pentola dal nome cuscussiera, che consente di conservare la giusta consistenza evitando i grumi. A fine cottura viene arricchito con diversi ingredienti a seconda della cultura. Ogni regione ha le sue varianti di cous cous, che riflettono la diversità gastronomiche del mondo arabo e mediterraneo. Ad esempio, in Marocco, viene tradizionalmente servito il venerdì, giorno sacro per i musulmani, accompagnato da carne di agnello, verdure e ceci. Mentre, in Tunisia, è spesso piccante grazie all’uso della harissa, ovvero un pasta di peperoncino tipica di quelle zone.

Possiamo concludere dicendo che nonostante le sue origini, questo piatto è un affascinante viaggio tra le culture e le epoche. Oggi, il cous cous è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e viene utilizzato in una grande quantità di ricette, sia tradizionali che innovative. Oltre ad essere un alimento versatile ed affascinante, è interessante anche dal punto di vista del profilo nutrizionale, poiché ha un basso apporto calorico. Ed inoltre, mangiare cous cous dà un senso di sazietà importante e contiene anche una buona dose di fibra alimentare, ma una bassa quantità di grassi. Ad oggi, il cous cous continua ad essere un ponte tra culture diverse, ricordandoci l’importanza della tradizione e della comunità nel nostro vivere quotidiano,

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