Barlady famose in Italia e nel mondo
Tre Barlady internazionali da conoscere se amate i cocktail
Sapete come si chiama il barman al femminile? Barlady e noi di Acadèmia.tv vi parliamo di tre barlady internazionali famose in tutto il mondo.
Sicuramente vi chiederete come mai parliamo di cocktail dato che il nostro focus principale è il “food”.
Se ci pensate, però, i cocktail sono ricette liquide, che possono essere seguite alla lettera o interpretate a seconda dei gusti personali e delle tendenze del momento. Sono un mix di alcolici, aromi, profumi, succhi di frutta che, nonostante non vengano impiattati, sono presentati con gusto estetico raffinato e all’avanguardia.
E, se credete che realizzare un cocktail a regola d’arte sia un gioco da ragazzi, dovrete ricredervi: serve pazienza, intuito per gli abbinamenti e attenzione. Quel che vi serve è seguire le istruzioni e i movimenti di una barlady esperta.
Nel nostro corso imparerete come preparare alcuni tra i più iconici cocktail come il Rossini, Mimosa, Hugo o Aperol Spritz, ma avrete anche modo di lanciarvi alla scoperta di preparazioni inusuali, come l’Old Cuban o il French 75.
Identikit di una barlady
Sono moltissime le barlady famose, che hanno raggiunto fama internazionale e, molte di loro sono barlady italiane.
Non sarebbero dove sono oggi, però, se non ci fosse stata una figura come Ada Coleman. Se vi chiedete qual è l’identikit di una barlady, pensate a lei.
Facciamo un salto nel passato e torniamo al 1903, quando Ada Coleman diviene la prima donna a salire dietro un bancone e preparare dei cocktail; e non parliamo di un bar qualsiasi, ma dell’American Bar del Savoy Hotel di Londra che, ai tempi, era conosciuto in tutto il mondo.
Ada nasce nel 1875, un’epoca in cui molte donne nemmeno potevano varcare la soglia di bar e pub di città. Non dimentichiamoci che ai tempi, a complicare maggiormente le cose, c’era anche il proibizionismo e dunque poter intraprendere una carriera all’insegna della preparazione di alcolici non era certo facile.
In realtà, fu proprio il proibizionismo a darle la carica per creare uno dei cocktail più famosi della storia e che la rese famosa: l’hanky panky.
Parliamo di un mix di gin, vermouth rosso e gocce di Fernet Branca, così buono che, quando il famoso Charles Hawtrey lo assaggiò, non potè far altro che esclamare “Questo è un Hanky Panky (cioè un intrallazzo o scherzo, n.d.r)!”, dando inconsapevolmente il nome al cocktail.
Le barlady famose di oggi hanno sicuramente la stessa tenacia, creatività, voglia di mettersi in gioco e dar vita a cocktail strepitosi.
Barlady internazionali e barlady italiane
Il mondo della mixology è un vero e proprio spettacolo sensoriale:
- Con la vista potete ammirare i cocktail e le evoluzioni che i bartender e le barlady internazionali compiono durante le preparazioni
- Con l’olfatto potete lasciarvi inebriare dagli aromi agrumati o speziati
- Con l’udito potete sentire il ghiaccio tintinnare nei bicchieri
- Con il tatto potete mescolare o giocherellare con frutta e foglie aromatiche che, alla fine del cocktail, potrete anche mangiare
- Con il gusto non potete far altro che assaporare queste delizie
Parliamo quindi di un mondo fascinoso, ricco di tecnica, creatività e professionalità. Appare chiaro quindi che le barlady internazionali più famose del mondo siano personalità poliedriche.
Noi abbiamo selezionato tre barlady internazionali; vi facciamo un piccolo spoiler: due di loro sono barlady italiane.
Sabina Yausheva
Sabina Yausheva (che tiene il nostro corso sui cocktail) è una delle più affermate barlady italiane: lavora e vive a Milano, ma ha viaggiato in lungo e in largo portando le sue creazioni persino a Dubai.
Proprio a Dubai ha lavorato per l’apertura del locale degli stellati fratelli Galvin.
Nel 2022 ha vinto il premio “Miglior Barlady dell’anno”, un riconoscimento con cui Identità Golose vuole valorizzare i giovani talenti del settore food&beverage.
Sabina Yausheva riesce a far dialogare cucina e bar, creando un percorso che dal piatto passa al bicchiere, grazie a drink perfetti.
Provenendo dal mondo della grafica e dell’interior design, ha un occhio in più per l’estetica, che si presenta sempre come delicata, moderna e ricca di dettagli.
Il suo punto di forza, lei stessa lo ammette, è l’aver riconosciuto le proprie mancanze: “io sono sempre stata cosciente delle mie capacità, ma soprattutto delle mie lacune, cercavo di rimediare dove venivo meno ed esaltavo invece quello che mi veniva meglio. Mi sono sempre messa in gioco soprattutto quando sapevo dove arrivava il mio limite. Sono sempre stata una persona molto timida e parlare in pubblico, esporre le mie idee o semplicemente approcciarmi con persone che non conoscevo mi metteva molta ansia e pressione, ma ho capito che era proprio questo il mio ostacolo e superarlo sarebbe stato quel passo in più che mi avrebbe fatto fare più strada.”(fonte- Reporter Gourmet)
Valeria Bassetti
Valeria Bassetti sviluppa la passione per i cocktail dalla lettura di Hemingway e Miller. La miscelazione è per lei una vera e propria arte, che racchiude carattere, equilibrio e concretezza.
La sua carriera, infatti, non può altro che essere definita come “concreta” e anche per questo è costellata da successi ed esperienze di altissimo livello.
Oltre a creare cocktail unici, capaci di far innamorare, si dedica anche all’imprenditorialità: è formatrice per l’imprenditoria femminile e si occupa di formazione nel bere consapevolmente e non solo. È una professionista dietro e davanti al bancone, che vuole dar voce a tutti coloro che lavorano nel mondo dell’ospitalità.
Come se tutto ciò non bastasse, è portavoce della campagna “no straws” che vuole eliminare l’uso di cannucce o altri elementi di plastica usa e getta.
Natasha Mesa
Last but not least, vi presentiamo Natasha Mesa, una barlady internazionale che ha ottenuto enorme successo a Portland e negli States.
Il suo tocco personale è l’uso di ingredienti locali che associa a preparazioni classiche per rivisitare cocktail già conosciuti in chiave moderna. Saper unire note aspre con quelle dolci è un altro suo punto di forza, che cerca di trasmettere a coloro che partecipano ai suoi corsi di mixologia per professionisti.
Se vi abbiamo fatto venire l’acquolina in bocca, non vi resta altro che seguire il nostro corso e stupire i vostri amici o ospiti con cocktail semplici ma molto buoni.
di Sofia Pettorelli