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Cucina vietnamita

Capodanno vietnamita: cosa si mangia e usanze

Capodanno vietnamita: cosa si mangia e usanze

Il Capodanno Vietnamita, noto come Tet Nguyen Dan, è una delle festività più importanti e attese nel calendario locale e si festeggia ogni anno in una data differente che oscilla tra gennaio e febbraio. 

Il Capodanno vietnamita si festeggia nello stesso identico giorno del Capodanno Cinese ed entrambi avviano il famoso calendario lunare. Come per il gemello cinese, anche nel calendario vietnamita ogni anno è dedicato ad un animale. La differenza? Mentre nello zodiaco cinese esistono l’anno del Bue e quello del Coniglio, i vietnamiti festeggiano l’anno del Bufalo e quello del Gatto (quest’anno sarà per esempio la volta del Drago). 

Questa celebrazione, che segna l’inizio del nuovo anno lunare, oltre ad essere una delle più importanti del Paese, che permette alla popolazione vietnamita di mostrare il rispetto per i propri antenati e di iniziare un nuovo anno con le persone care, è caratterizzata da una ricca tradizione culinaria e da affascinanti pratiche culturali che uniscono le famiglie e celebrano l’armonia.

Cibo che unisce le Famiglie

La tavola durante il Tet è abbondante e variegata, con piatti che riflettono la ricchezza della cucina vietnamita. 

Partiamo dal Banh Chung, uno dei piatti simbolo del Tet, composto di riso glutinoso, carne di maiale e fagioli verdi. 

Preparare questo piatto, per i vietnamiti, non è solo cucinare, ma si tratta di un vero e proprio momento di condivisione e unione familiare. Ci si riunisce attorno al fuoco, ci si racconta storie del passato e nel frattempo si fa cuocere il panetto di riso avvolto in foglie di bambù  (per ben 12 ore). Il bambù fa sì che il riso ottenga poi un colore verde. Il Bahn Chiung si può consumare così com’è oppure fritto e prende il nome di “Banh Chung Ran”. 

Un altro piatto tradizionale è il Gio Lua, un salume vietnamita preparato con carne di maiale macinata e insaccata in foglie di banano. Questa specialità è spesso servita affettata e accompagnata da erbe fresche e condimenti come la salsa di pesce. Il Gio Lua rappresenta la longevità e la buona fortuna.

Le famiglie vietnamite  sono anche solite preparare il Dau Xanh, semi di loto decorticati, simbolo di purezza e nuova vita. Questi semi sono spesso consumati come snack durante le celebrazioni del Tet.

Nel Vietnam centrale si consuma poi in occasione del capodanno anche il Tom chua, che si prepara marinando i gamberetti in una miscela di spezie, salsa di pesce e peperoncino. 

Altro elemento immancabile sulle tavole vietnamite durante il Tet, la frutta, che si consuma in abbondanza ed è simbolo di longevità.

Grande must anche gli snack di frutta secca. Il tipico mix di frutta secca vietnamita è il “Mut Tet” composto di frutta candita (come kumquat, cocco, tamarindo), caramelle cremose (come quelle di banana) e semi. 

Riti e Tradizioni

Il Capodanno vietnamita però non è solo una festa culinaria, ma anche un momento per onorare gli antenati e invocare gli spiriti per un anno di buoni auspici.

Una delle tradizioni per le famiglie è quella di pulire le case a fondo per eliminare le energie negative e decorarle poi con altari con fiori freschi e oggetti rituali.

Seguono alle pulizie, le visite alle tombe dei propri cari che vengono ripulite dalle erbacce e cosparse di incenso per invitare le anime a visitare le case. 

Curiosissima l’usanza di comprare una carpa nella settimana precedente il capodanno e liberarla nel fiume o nel lago più vicino alla propria abitazione cosicché lo spirito della casa possa cavalcarla nell’aldilà per raggiungere l’imperatore di Giada, Ngoc Hoang, una delle divinità più importanti per i taosti e rendergli omaggio.

Festeggiamenti 

I festeggiamenti per il capodanno vietnamita non durano una sola notte ma ben tre giorni (non contando quelli di preparazione al grande evento!)

Il primo dei tre giorni di celebrazioni si dedica completamente alla famiglia, il secondo agli amici intimi e il terzo agli insegnanti, caposaldo della cultura vietnamita. 

La sera del terzo giorno i vietnamiti sono soliti bruciare oggetti votivi in modo tale che le anime possano portarli con sé nel viaggio verso il cielo in uno scenario che si colora di fuochi d’artificio, lanterne luminose, profumi d’incenso che vale sicuramente un viaggio durante questo periodo almeno una volta nella vita. 

Se un solo Capodanno, quindi, non dovesse esservi bastato e siete degli appassionati di festeggiamenti, riti folkloristici, ma soprattutto curiosi di scoprire nuove culture e nuove usanze, febbraio potrebbe essere il mese giusto in cui sperimentare qualche ristorante vietnamita nella vostra città (nelle grandi metropoli come Milano sono ormai tantissimi e c’è solo l’imbarazzo della scelta). 

di Camilla Rocca

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