Storia del pandoro e 5 curiosità sul dolce del Natale
Quando si avvicina il periodo natalizio, il mondo si divide in due: chi fa parte del team Pandoro e chi preferisce il Panettone.
Se vi piace di più, sicuramente sarete curiosi di sapere la storia del pandoro e di conoscere qualche curiosità.
È un dolce tipico del Natale, che siamo abituati a comprare nei supermercati o nelle migliori pasticcerie, ma sapete che è possibile prepararlo anche a casa? Il corso di Acadèmia.tv vi permetterà di cimentarvi in una preparazione completa e complessa.
Pandoro: il corso di Acadèmia.tv
La forma, la consistenza soffice e la dolcezza dell’impasto arricchito dallo zucchero a velo: il pandoro è un dolce perfetto per sia per il dopocena (magari accompagnato da una bella crema fatta in casa) e che per l’ora del tè.
Preparare il pandoro in casa è una vera sfida che parte dalle complesse fasi di preparazione dell’impasto, passa per la lievitazione e termina con una cottura a puntino.
La storia del pandoro
Ci scommettiamo: quando ne addentate una fetta, non vi soffermate sulla storia del pandoro, ma vi concentrare – giustamente- sulla sua sofficità e sulla dolcezza.
Eppure, la storia del pandoro è molto affascinante, non solo perché si parla di un’azienda italiana che di un’intuizione ha fatto grande fortuna, ma anche perché attorno aleggiano diverse leggende.
La leggenda
La leggenda sulla nascita del pandoro è legata all’origine di un dolce veronese: il Nadalin. Alla fine del 1200 Alberto della Scala andò al potere diventando Signore di Verona e, per festeggiare il suo primo Natale gli Scaligeri chiesero a un pasticciere di inventare un dolce simbolo della grande vittoria e della città.
In realtà, questa sembra essere davvero una leggenda, così come lo è anche quella che vuole sottolineare l’origine del nome “Pandoro”.
Pare che un garzone della droghereia Melegatti, vedendo per la prima volta il dolce e il suo colore, esclamò “L’è proprio un pan de oro!”
La storia
La storia del pandoro è legata al Signor Melegatti che, alla fine del 1800, era proprietario di una drogheria nel centro di Verona.
Il 14 ottobre 1884, Melegatti richiese e ottenne l’attestato di privativa industriale (che non era altro che il brevetto) dal Ministero di Agricoltura e Commercio per la sua nuova invenzione: il Pandoro.
Aveva, di fatto, perfezionato una ricetta tradizionale veronese, un dolce a punte che, però, non solo non era lievitato, ma risultava anche piuttosto duro al palato.
Il signor Melegatti, in realtà unì le conoscenze importate in Italia dai pasticcieri austriaci sulla lievitazione a un dolce della tradizione.
Volendo mantenere la tradizionale forma di una stella a otto punte, chiede al pittore impressionista Angelo dall’Oca Bianca di realizzare il disegno per lo stampo; che è quello che tutt’oggi conosciamo.
Curiosità sul pandoro
Sapendo la storia del pandoro e le leggende che lo circondano, è chiaro che sia uno dei dolci più venduti durante l’inverno. Se prima era un prodotto industriale, disponibile in tutti i supermercati, negli ultimi anni si parla sempre di più anche dei pandori artigianali, realizzati anche da pasticcieri di fama internazionale.
Eppure, questa non è l’unica piccola curiosità sul pandoro.
Il pandoro risale all’antica Roma
La preparazione, come scoprirete cimentandovi nella nostra ricetta del pandoro, non è affatto semplice. Gli ingredienti, invece sono di facile reperibilità ed erano già conosciuti e usati durante l’Impero Romano.
Plinio Il Vecchio riporta una ricetta del I secolo d.C. con farina, burro, lievito pensata da Vergilius Stephanus Senex che segue un procedimento simile a quello di Melegatti.
La sfida delle 1000 lire
Il successo del pandoro Melegatti fu travolgente e tutto il Veneto voleva assaggiare questa preparazione. All’inizio del’900 era già affermato in tutto il Nord Italia, tanto da avere diversi imitatori convinti di poter replicare il famoso dolce.
Melegatti, quindi, decise di creare un vero e proprio contest sfidando chiunque avesse presentato un prodotto identico alla sua ricetta e preparazione e mettendo in palio 1000 lire.
Il pandoro va riscaldato
Non tutti lo sanno, ma il pandoro va riscaldato prima di essere mangiato.
È nato prima il panettone
All’inizio dell’articolo abbiamo detto che il mondo si divide in “team panettone” e “team pandoro”. Ebbene, coloro che fanno parte della squadra panettone saranno felici di sapere che è nato prima.
Cristoforo di Messisburgo, cuoco di Ferrara, nel 1549 descrive un dolce milanese a base di farina, burro, zucchero, uova e latte con un impasto molto simile a quello del panettone come noi lo conosciamo.
Il pandoro si mangia con le mani
Il pandoro si deve mangiare con le mani perché lo richiede il galateo. Per tradizione, infatti, i dolci natalizi non devono essere mangiati con la forchetta.
di Sofia Pettorelli