La storia dell’agriturismo che ha solamente 3 tavoli e un menu km0
Ristorante La Busca: il ristorante con 3 tavoli
Esiste un ristorante con soli tre tavoli, in un paesino nella Valle del Mis e si chiama La Busca.
Negli anni l’idea di ristorazione è cambiata e ha preso due strade ben diverse: la prima è quella dei grandi ristorante con tanti coperti, in cui il menù rimane pressoché invariato (e ciò non significa che non siano serviti piatti ottimi); la seconda è quella percorsa da realtà caratteristiche, che puntano sull’esclusività della location, sulle peculiarità dei prodotti stagionali e a km0.
Matteo Monestier, con il suo agriturismo La Busca, ha intrapreso una via del tutto coraggiosa.
Ristorante La Busca
Ambiente rustico, accogliente e intimo in cui vengono serviti piatti ricchi e gustosi. Il ristorante La Busca è un agriturismo con soli tre tavoli che offre ai suoi clienti un’esperienza culinaria e conviviale unica.
Una storia nobile, una location mozzafiato, una filosofia di cucina che è rara da trovare e un menù fisso che non delude mai le aspettative: quella de La Busca è una ricetta vincente che noi di Acadèmia.tv vogliamo raccontare.
La storia
“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” dice il detto e, nonostante Matteo Monestir non si possa definire “un duro”, possiamo decisamente parlare di lui come di uno chef tenace, un gestore capace, con una visione di cucina ed esperienza culinaria lungimirante.
Tutto nasce, in realtà, nel 1997, quando i genitori avviano un’azienda agricola. Come molti cuochi esperti Matteo aveva iniziato a lavorare in diverse realtà in giro per la regione e l’Italia. Nel 2004 mamma Daniela e papà Florestano decidono di andare in pensione e chiedono al figlio se volesse portare avanti l’azienda agricola di famiglia che, altrimenti, avrebbe chiuso. Una località in cui il turismo scarseggia, praticamente disabitata e quindi un’impresa difficile quella di aprire un ristorante nella zona ma, a quanto pare, allo chef piacciono le sfide.
Agrichef
Matteo Monestier è un agrichef. Nel 2016, dopo anni passati a lavorare nel settore turistico, diviene uno dei primi a studiare e ottenere il diploma di agrichef: un percorso che coniuga cucina e realtà agricole ed è pensato appositamente per quegli agricoltori che vogliono inserirsi nella ristorazione.
La location
La Busca si trova a Lambroi, un piccolo paese di soli cinque abitanti nel comune di Gosaldo, in provincia di Belluno.
Ci troviamo a 700 metri di altitudine, a pochi chilometri dello splendido Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e qui si trova anche l’azienda agricola con un orto che produce verdura stagionale, tra cui zucchine, zucche, biete da taglio, rucola, erbe aromatiche, cipolle, patate e rape rosse e un allevamento di galline ovaiole e da carne, galli, oche, faraone, asini e un cavallo.
La cucina
L’azienda agricola produce gli ingredienti di base delle proposte culinarie del ristorante, che vengono poi arricchite da altri prodotti locali.
Proprio per questo motivo, viene proposto solo un menù degustazione che prevede un antipasto molto ricco, due primi di pasta fresca con condimenti di stagione e un secondo di carne. Un dolce finale pane e grappa fatta in casa aromatizzata alla salvia, cumino, primula o frutti di bosco.
Abbiamo parlato di una filosofia di convivialità che è quella chicca in più di questo ristorante già particolare, ma di cosa si tratta? La Busca ha solo venti posti a sedere per un totale di tre tavoli e i pasti o le cene vengono serviti in un unico turno, ciò significa che i clienti spesso e volentieri si siedono al tavolo con altri ospiti, avendo quindi la possibilità di fare nuove conoscenze e condividere un momento di tranquillità.
L’atmosfera familiare, accogliente e calorosa che porta avanti l’idea pensata dai genitori di Matteo e che viene arricchita dallo stesso chef che spesso passa tra i tavoli e racconta con semplicità e simpatia i piatti che ha preparato.
La Busca è dunque un ristorante unico nel suo genere che è riuscito ad avere successo senza nemmeno investire in pubblicità: è bastata un’idea vincente, la genuinità dei piatti e il passaparola dei clienti entusiasti.
di Sofia Pettorelli
