Acadèmia.tv

Scopri tutti i corsi di cucina online della piattaforma streaming dedicata al mondo del food & beverage. Inizia ora!

Corso di pasticceria sul maritozzo

La storia del maritozzo

Che cos’è il dolce romano che conquista tutti?

Ma che cos’è il Maritozzo? 

Il maritozzo è un tipico dolce romano realizzato con semplici ingredienti ma che conquista i palati di chiunque. Si tratta fondamentalemnte di una dolce pagnotta farcita con panna montata o altre creme che nel tempo ha assunto denominazioni diverse, a seconda della zona di realizzazione: “panmariti”, “maritelli” e “panpariti”,…

La sua origine risale al tempo degli antichi romani, epoca in cui le donne preparavano pagnotte dolci con impasto di farina, uovo, strutto (che diviene olio in Quaresima), sale, miele e uvetta, per i propri mariti che andavano a lavorare nei campi. Uno spuntino insomma pratico e veloce, ma sostanzioso da consumare durante la giornata lavorativa.

Maritozzo "classico" di Marlà: la ricetta segreta di Marco Battaglia

Questa lezione è dedicata alla farcitura tradizionale del maritozzo, a base di panna montata zuccherata e con aggiunta di crema pasticciera al cuore del prodotto: questa versione del maritozzo è ormai la più gettonata sui banchi di pasticceria di tutta Italia, nonostante la variante romana originale preveda solo una farcitura a base di panna montata.
Un maritozzo che si rispetti viene farcito con un'abbondante quantità di panna, e Marco mostra la corretta tecnica per farcire il maritozzo il più possibile, senza rinunciare all'estetica e alla praticità di consumo.
Preparazione 30 minuti
Portata Dessert
Cucina Italiana
Porzioni 20 maritozzi

Equipment

  • Casseruola
  • frusta da cucina
  • Tagliere
  • Coltello spelucchino
  • colino a maglie strette
  • spatola in silicone
  • Planetaria con frusta
  • Coltello a sega
  • Sac-a-poche
  • Spatola a gomito
  • Colino per zucchero a velo

Ingredienti
  

Per la crema pasticciera

  • 500 g Latte fresco alta qualità
  • 150 g Tuorlo d’uovo a pasta gialla
  • 125 g Zucchero semolato
  • 20 g Amido di riso
  • 20 g Amido di mais
  • ½ scorza di Limone
  • 1 bacca di Vaniglia

Per la panna montata

  • 1000 g Panna fresca (38% m.g.)
  • 80 g Zucchero

Per la finitura

  • q.b. Zucchero a velo

Istruzioni
 

  • Per la crema pasticciera
    - Sistemare nel freezer una boule d’acciaio qualche ora prima di iniziare a lavorare, in modo da avere a disposizione un contenitore ben freddo per il raffreddamento della crema;
    - Versare il latte in casseruola, insieme alla scorza di 1⁄2 limone;
    - Prelevare i semi della bacca di vaniglia ed aggiungerli allo zucchero, aggiungere invece la bacca in casseruola insieme al latte;
    - Portare il latte a bollore;
    - Nel frattempo, in una ciotola capiente, versare lo zucchero con i semi della bacca di vaniglia, e gli amidi;
    - Mescolare bene gli ingredienti con una frusta, quindi inserire il tuorlo;
    - Versare metà del latte caldo sul composto di tuorli, filtrandolo attraverso un colino;
    - Mescolare immediatamente fino a completa amalgama degli ingredienti;
    - Versare la restante metà del latte, sempre filtrata attraverso un colino, e mescolare nuovamente;
    - Versare il composto in casseruola, cuocere a fiamma sostenuta, e mescolare con una frusta o una spatola in silicone, avendo cura di curare anche gli angoli della casseruola;
    - Una volta che la crema coagula, trasferirla immediatamente nella ciotola ghiacciata e mescolare con molta energia;
    - Una volta che la crema sarà raffreddata, coprire con pellicola a contatto e trasferire in frigorifero, dove può essere conservata fino a 3 giorni;
  • Per la panna montata
    - Versare la panna nel boccale della planetaria ben freddo;
    - Aggiungere lo zucchero;
    - Azionare la macchina e montare dapprima a velocità bassa ed appena inizia a prendere corpo alzare la velocità al massimo e montare a neve;
  • Per la farcitura
    - Effettuare un taglio in diagonale e leggermente decentrato, servendosi di un coltello a sega, avendo cura di non tagliare completamente il maritozzo;
    - Farcire al centro con una noce abbondante di crema pasticciera;
    - Farcire con panna montata, in abbondanza;
    - Effettuare una leggera pressione sui lati, quindi spatolare per rimuovere l’eccesso di panna;
    - Pulire i bordi;
    - Spolverare il maritozzo con lo zucchero a velo evitando di farlo cadere zucchero sulla panna.

Video

Keyword maritozzo, panna, vaniglia

Le leggende dietro la storia 

Numerose sono le leggende, i racconti e gli studi svolti sull’etimologia del nome di questo dolce.

Tra le più famose, un’antica leggenda romantica che racconta come, il primo venerdì di marzo, i fidanzati donassero tradizionalmente alle proprie ragazze un panino dolce ripieno di panna che nascondeva nel suo soffice cuore un anello di fidanzamento. Esso rappresentava l’impegno del matrimonio da parte dell’uomo e per questo motivo gli venne dato il nome di “maritozzo”, come storpiatura del termine “marito”.

Secondo un altro filone interpretativo, il nome maritozzo sembra trarre origine dall’usanza delle giovani ragazze in cerca di marito di donare un dolce a forma di cuore al più bel ragazzo del paese, il quale avrebbe preso in sposa la ragazza creatrice del maritozzo più buono.

Le origini 

Per comprendere comunque le origini del Maritozzo, bisogna tornare a qualche secolo fa, quando la produzione dei dolci era legata a periodi religiosi e festività. La produzione di questi dolci era peculiare dei conventi, in cui si creavano ciambellette, castagnole, budini, gelatine e naturalmente maritozzi che, con la diffusione tra ‘600 e `700 della pasta lievitata, uscirono dai confini conventuali per entrare nelle botteghe e nelle case. Assieme al pesce e poco altro, “er santo maritozzo” divenne un alimento con cui si poteva infrangere il digiuno quaresimale, così amato e popolare che Gioacchino Belli lo cita in un sonetto del 1833 (definendolo pane di forma romboidale), Adone Finardi gli dedica un poemetto nel 1851, Zanazzo gli intitola degli stornelli e nel 1964 un altro poeta romanesco, Ignazio Sifone scrive l’Ode ar maritozzo. 

Quindi, per ripercorrere in breve le sue tappe, il maritozzo nasce nei conventi religiosi, si diffonde nelle case con le forme e le varianti più disparate, fino ad arrivare alla versione odierna, quella ufficiale, amata da turisti, nottambuli e cultori della prima colazione, ma soprattutto dai romani, anche nelle versioni vegan e gluten free.

Le varianti 

Nonostante la sua attribuzione tipicamente laziale, Il maritozzo non è diffuso solo nel Lazio ma anche nelle regioni del centro-sud della penisola come Marche, Sicilia e Puglia. Vediamo ora le varianti.

Il maritozzo classico

Il maritozzo classico è quello laziale ed è caratterizzato da una forma arrotondata farcito con panna o crema, arricchito anche da pinoli o uvetta.

Lezione sul maritozzo classico su Acadèmia.tv
Lezione sul maritozzo classico su Acadèmia.tv

Il maritozzo marchigiano

Il maritozzo marchigiano ha una forma tipicamente allungata e la farcitura non prevede la presenza dei pinoli.

Il maritozzo pugliese

Il maritozzo pugliese ha una forma a treccia oppure rotonda.

Tra le varianti di questo alimento troviamo anche quelle salate in cui il panino, meno zuccherato rispetto alla variante classica, viene farcito con salumi e formaggi oppure pomodori e acciughe ma anche baccalà, pesti e patè.

Insomma, un vero e proprio passe-partout adatto a tutti adulti e bambini, amanti del dolce e del salato con una storia di fede e d’ amore alle spalle. 

Lezione sul maritozzo al tiramisù su Acadèmia.tv
Lezione sul maritozzo al tiramisù su Acadèmia.tv

Guarda il corso sul maritozzo!

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Acadèmia.tv (@academia_ita)

di Camilla Rocca

Total
0
Shares
Share
Share
Share
You May Also Like
Total
0
Share