La top 10 (più una) di Acadèmia.tv delle canzoni italiane che parlano di cibo
- Viva la pappa col pomodoro
- Pane e castagne
- Gelato al limon
- La cima (‘Â çímma)
- La soggettività del pollo arrosto
- A’ pizza
- Tagliatelle di nonna Pina
- Spaghetti a Detroit
- Il baccalà
- That’s amore
Musica e cibo hanno un potere comune: quello di farci star bene e, a volte, anche quello di richiamare alla mente ricordi, belli o brutti che siano. Questi due mondi, apparentemente distanti tra loro, si incontrano in tantissime canzoni della musica italiana e non solo. Oggi vi raccontiamo la nostra Top 10 di canzoni a tema food.
Viva la pappa col pomodoro
Partiamo da un grande classico del 1964. Questa canzone, nata come sigla del programma televisivo “Il giornalino di Gian Burrasca” è stata interpretata da Rita Pavone. Il testo racconta di un tentativo di rivolta da parte degli alunni contro le autorità scolastiche del collegio frequentato da Gian Burrasca, che riuscirono a farsi distribuire della buonissima pappa al pomodoro al posto della solita orrenda minestra di magro. Impossibile non conoscere e cantare questa canzone!
Pane e castagne
“Mangiamo pane e castagne, come una poesia, perduta nella memoria dai tempi di scuola”, sono i versi intonati da Francesco De Gregori nella sua “Pane e castagne”. La canzone è tratta dall’album “Terra di nessuno” pubblicato nel 1987 è dipinge, attraverso le parole, un quadro di tristezza e povertà miste a rassegnazione per un destino deciso da altri e che non si può cambiare.
Gelato al limon
“Un gelato al limon” è il titolo del terzo album del cantautore Paolo Conte pubblicato nel 1979. Lo stesso anno di un’altra famosissima canzone “dedicata” al gelato, questa volta al cioccolato, ovvero quella cantata da Pupo e scritta da Cristiano Malgioglio.
In entrambe si parla d’amore ma in modo diverso. In particolare nella canzone di Paolo Conte il cibo diventa una metafora dell’estate, di una città che si svuota e di una coppia di innamorati che vive la propria relazione quasi nascondendosi.
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‘Â çímma (La cima)
È un brano del 1990 interpretato da Fabrizio De Andrè. Il titolo riprende il nome di un piatto “povero”, tipico della cucina ligure. Si tratta di un involucro di carne farcita al suo interno con diversi ingredienti e dopo bollita in brodo di verdure. La “cima” nasce come piatto del recupero ma diventa, nel corso degli anni, un piatto per ricchi visti i lunghi tempi di preparazione. Proprio la difficoltà di esecuzione della ricetta diventa lo spunto per la scrittura di questa canzone. De Andrè canta e racconta in dialetto genovese come proteggersi da streghe e sfortune durante l’insidiosa preparazione di questo piatto.
La soggettività del pollo arrosto
Nel 2006 Samuele Bersani canta quest’ode al pollo arrosto. L’ironia del brano è un mezzo per far riflettere sullo status del pollo arrosto che in questa canzone viene quasi umanizzato, per rappresentare la nostra società. Quest’ultima, infatti, tra un allarmismo e l’altro riesce comunque a sopravvivere, come il pollo arrosto, che girando dentro lo spiedo osserva il mondo esterno e vive nell’attesa di essere mangiato.
‘A pizza
Non poteva non esserci la canzone che celebra il piatto italiano per eccellenza, forse il più amato nel mondo: la pizza. Il brano, portato al successo da Aurelio Fierro, è stato scritto da Alberto Testa con le musiche di Giordano Bruno Martelli. Era il 1966 e già il racconto di una storia d’amore si fondeva con l’esaltazione del cibo e, in questo caso, di un piatto che non ha rivali.
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Tagliatelle di Nonna Pina
La divertentissima canzone del 46° Zecchino d’Oro risale esattamente a 20 anni fa e celebra uno dei piatti più buoni e tradizionali della nostra cucina casalinga. Le tagliatelle di Nonna Pina citate nel brano sono delle classiche tagliatelle al ragù che sembrano proprio essere la cura perfetta per qualsiasi “male”!
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Spaghetti a Detroit
Rimanendo in tema “pasta”, proseguiamo con la famosa canzone di Fred Bongusto del 1967. Il brano, dallo stile un po’ retrò, narra la fine di una storia d’amore tra Fred e una cantante di Detroit. Una pena d’amore così grande che fa perdere l’appetito allo stesso cantante che recita: “Spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè a malapena riesco a mandar giù. Invece ti ricordi che appetito insieme a te…”.
Il baccalà
È un famosissimo pezzo di Nino Ferrer che ha lasciato un tributo tutto personale al baccalà nel 1969. Il testo descrive ed elenca tutte quelle prelibatezze che si è soliti preparare e portare con sé in vista di una gita fuori porta. Un menù in cui oltre a “un po’ di pane e di banane, un panettone e il minestrone, la cioccolata e l’insalata… il parmigiano, la mozzarella, la pasta al pesto e il pollo” c’è, ovviamente, anche il baccalà.
That’s amore
Chiudiamo questo elenco con la canzone più vecchia di tutte ma anche con una delle più belle e apprezzate in tutto il mondo. Nel suo brano del 1953, Dean Martin gioca con le assonanze tra la lingua inglese e quella italiana con un unico obiettivo: omaggiare il cibo italiano in tutte le sue sfaccettature. Tutto gira attorno a quell’Italia che fa innamorare con la sua pizza, Napoli, il vino, la pasta con i fagioli… e inevitabilmente, that’s amore.
Bonus: Rossetto e cioccolato
Scritta da Oscar Avogrado, Roberto Pacco e dall’Ornellona nazionale, questa canzone è un mix di amore e cioccolato: una combo che difficilmente si può separare. Nota edonista, Ornella Vanoni, dimostra la sua eleganza e il suo stile ricco di doppi sensi anche in questo testo che, nonostante la sua età, non conosce tramonto, proprio come la sua interprete.
di Paola Ragno