La caponata è uno dei simboli della cucina siciliana: ecco 9 ricette della tradizione che raccontano la storia e le origini di questo piatto
La caponata siciliana è molto più di un semplice contorno: è un emblema della cucina siciliana. L’ingrediente principale sono le verdure – la melanzana in primis – fritte, e condite con una salsa agrodolce a base di aceto e zucchero.
Ma perché è così amata dentro (e fuori) dalla Sicilia? E quante ricette tradizionali esistono? Beh, mettetevi comodi, ve lo raccontiamo in questo articolo.
Cos’è la caponata e perché è così amata in Sicilia
La caponata è uno dei piatti più rappresentativi della gastronomia tradizionale siciliana. Come ogni piatto italiano che si rispetti, le sue origini sono molto antiche e avvolte nel mistero, a partire dal nome.
Alcuni raccontano che la parola caponata derivi dal cappone di galera dei marinai, ovvero un simil pane inzuppato nell’acqua salata e condito con aglio, olio aceto e cipolle. Un’altra possibilità, invece, lega questa parola alla capponata, ovvero un ripieno con cui venivano farciti i capponi e fagiani nella Sicilia dell’Ottocento.
O ancora potrebbe anche derivare dal “capone”, il nome siciliano della lampuga, un pesce pregiato che veniva servito marinato in agrodolce nelle tavole aristocratiche. Con il tempo, il pesce è stato sostituito dalle più economiche melanzane: potrebbe essere nata così la versione popolare che tutti conosciamo oggi.
Le varianti della caponata siciliana
Oggi esistono decine di varianti della caponata siciliana, ognuna legata a una specifica provincia o a una tradizione familiare. Dalle versioni più semplici a quelle arricchite con pesce, frutta secca o altre verdure, ogni caponata racconta una storia diversa.
Ecco le 9 ricette tradizionali più celebri:
1. Caponata palermitana
È la versione più conosciuta e diffusa della caponata siciliana, considerata spesso la ricetta “madre” da cui sono nate tutte le altre. Gli ingredienti principali li abbiamo già anticipati: melanzane fritte, sedano, cipolla, olive verdi, capperi e salsa di pomodoro. Il tutto viene insaporito da una miscela agrodolce di aceto e zucchero, creando un equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità.
La caponata palermitana viene servita fredda o a temperatura ambiente, accompagnata ovviamente da pane rustico o crostini. Molti aggiungono anche pinoli o uvetta per dare una nota ancora più ricca a questa preparazione. Può essere servita come antipasto o come secondo e questo vale per ogni variante di questo elenco.
2. Caponata catanese
La caponata catanese si distingue dalla palermitana per l’aggiunta dei peperoni che regalano un tocco più colorato e un sapore più deciso al piatto. Anche in questa versione le melanzane sono fritte e unite a cipolla, sedano, pomodori freschi, capperi e olive nere.
Il sapore è intenso ma leggermente più dolce rispetto a quella palermitana, grazie all’uso di pomodori maturi e, talvolta, di un pizzico di zucchero in più nella salsa. Nella zona etnea, non è raro trovare anche pomodori secchi o basilico fresco come decorazione finale.
3. Caponata trapanese
Nella ricetta trapanese c’è un’ulteriore aggiunta. Oltre agli ingredienti classici possono comparire le mandorle tostate o i pinoli che conferiscono croccantezza e un gusto leggermente tostato al piatto finale. Non mancano, ovviamente, le olive nere e la salsa di pomodoro.
In questa ricetta il sapore agrodolce è spesso accentuato con una dose generosa di aceto di vino e zucchero che rende il piatto particolarmente aromatico. In alcune versioni tradizionali si utilizzano anche pomodori pelati e fritti per arricchire ulteriormente il fondo.
4. Caponata messinese
A Messina la caponata si evolve in un piatto quasi completo. Oltre alle melanzane, si trovano spesso anche le patate, le carote e, in alcune versioni, anche il pesce (tonno o pesce spada). Il condimento è sempre agrodolce, ma nella versione messinese ha un equilibrio più delicato.
In questo caso parliamo di un perfetto secondo piatto o di un piatto unico da preparare durante la stagione estiva. Talvolta è accompagnata da pane casereccio o servita come farcitura in piccoli panini, nei pranzi informali o durante le gite fuori porta.
5. Caponata agrigentina
Nella caponata di Agrigento tornano sia l’uvetta, sia le mandorle, che donano al piatto una dolcezza naturale. Le melanzane restano le protagoniste assolute, ma anche grazie a questi due ingredienti, il contrasto tra dolce e salato è particolarmente marcato.
L’aspetto curioso di questa ricetta è che in alcune famiglie si aggiunge anche un pizzico di cannella, una spezia che testimonia le influenze arabe sulla cucina siciliana. Questa versione è spesso consumata come antipasto nelle occasioni festive.
6. Caponata ragusana
Più sobria e meno agrodolce, la caponata ragusana è una versione più “povera” del piatto, legata alla cucina contadina. Meno zucchero, meno aceto, e ingredienti ridotti all’essenziale: melanzane, cipolla, pomodoro fresco, olive e basilico. È una caponata più rustica e leggera, ideale da consumare con pane integrale o come condimento per la pasta. In alcune varianti, si utilizzano anche le zucchine al posto delle melanzane, soprattutto in estate.
7. Caponata ennese
Nella zona di Enna la caponata è arricchita stagionalmente con carciofi, che si uniscono alle melanzane per dare un sapore più complesso al piatto. L’agrodolce, in questa ricetta, è meno pronunciato rispetto ad altre versioni e i carciofi vengono spesso stufati con cipolla e pomodoro prima di essere uniti alle altre verdure.
8. Caponata siracusana
Anche nella caponata siracusana compaiono le zucchine che spesso sostituiscono o affiancano le melanzane. Anche la salsa è sostituita da pomodori freschi, per dare al piatto un tocco più fresco e leggero. Il sapore agrodolce è meno marcato e a volte del tutto assente, in quanto spesso si preferisce un condimento semplice a base di olio extravergine, sale e basilico. Questa caponata è ideale per accompagnare piatti di pesce oppure da servire fredda come antipasto.
9. Caponata con pesce (versione nobile)
Questa caponata è forse la versione più antica, nata nelle cucine aristocratiche. Una versione che richiama le origini del piatto. Come abbiamo già raccontato, in passato al posto delle melanzane si utilizzava il capone, ovvero la lampuga, un pesce azzurro dalle carni delicate, marinato in agrodolce.
Col tempo, questa versione è diventata più rara, ma viene ancora preparata in alcune zone costiere. Oggi si usano spesso tonno fresco o pesce spada come sostituti della lampuga. Il pesce è cotto a parte e unito in un secondo momento alla salsa agrodolce con sedano, cipolla e capperi.