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Castagne in tavola… e in tasca

L’arrivo dell’autunno coincide con l’arrivo delle castagne. In questa stagione, infatti, compaiono le prime caldarroste, i marron glacés riempiono le vetrine delle pasticcerie e si iniziano a preparare anche in casa dolci tipici come il castagnaccio. Ma sapete che, oltre a mangiarle, le castagne andrebbero tenute in tasca? 

La leggenda della castagna ‘matta’

È un antico retaggio e un rimedio utilizzato in passato dai contadini che prevede un gesto semplicissimo: tenere una castagna in tasca. Perché? Sembra che questo rito scaramantico che sfrutta le proprietà benefiche del frutto, fosse importantissimo per i contadini, per tenere alla larga il raffreddore che, come le castagne, arriva puntualmente in autunno, anche detta ‘la stagione dei malanni’. 

Bisogna però specificare che il frutto a cui ci si riferisce non è quello che tutti conosciamo, ma la “castagna d’India” o “di cavallo”, anche detta “matta”. Si tratterebbe di quelle castagne lucide, sferiche e più voluminose, frutto dell’ippocastano. Sono una varietà non commestibile e tossica e sono facilmente riconoscibili per il loro guscio di un verde acceso, con poche spine molto grandi, che contiene spesso un solo frutto, a differenza del frutto commestibile (il cui guscio contiene sempre 2-3 piccole castagne). 

Tornando alla leggenda, si narra che si dovrebbe tenere una di queste castagne velenose nella tasca del cappotto per tutto l’autunno e inverno in cui, si sa, il rischio di influenzarsi o raffreddarsi è sempre molto alto. Alcuni sostengono che ci sono anche altri luoghi in cui si può posizionare il frutto, per esempio il tavolo o la scrivania dell’ufficio, il cruscotto dell’auto o semplicemente la propria borsa. L’importante, insomma, è portarlo sempre con sé. 

Verità o leggenda? 

Va fatta una premessa, le origini di questa credenza derivano dalle proprietà delle castagne “matte” di alleviare raffreddore e asma nei cavalli, grazie al principio attivo dell’escina che tra i suoi benefici ha anche un’azione anti-infiammatoria. 

Gli esseri umani non possono ingerire questi frutti in quanto non commestibili e tossici e, ovviamente, non è scientificamente provato che il solo fatto di tenere delle castagne in tasca possa avere effetti quasi magici sulla salute dell’uomo. 

In passato si pensava che le proprietà di questo frutto potessero migrare nell’organismo anche solo per contatto, oggi tutto questo rimane una semplice tradizione e credenza tramandata nei secoli. 

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di Paola Ragno

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