No, lo street food non è solo la moda del momento o un fenomeno passeggero, ma è più prettamente un nuovo modo di vivere il rapporto con il cibo, con le proprie radici, con altre culture.
Niente di nuovo sotto il sole comunque, perché già nell’antica Grecia si usava consumare cibi e bevande per strada e perfino dagli scavi di Pompei sono emerse prove che hanno portato alla luce l’esistenza di numerosi venditori di cibo ambulanti.
Anche nell’antica Roma il cibo di strada si consumava abitualmente e tra i prodotti più diffusi figuravano la zuppa di ceci con il pane o la polenta.
La storia dello street food
Una storia lunga 10.000 anni, quindi, che pure oggi è tornata a fare tendenza: diversi chef rinomati hanno aperto ristoranti fast in cui poter mangiare in breve tempo, a menù fisso e senza bisogno di prenotare.
Secondo la FAO oggi sono addirittura 2,5 milioni le persone che in tutto il mondo consumano cibo di strada quotidianamente perché è più economico, più veloce e soprattutto permette di scoprire nuovi e diversi sapori discostandosi dalle proprie abitudini.
Lo Street rappresenta quindi un modo conviviale di mangiare, semplice, informale e divertente, la cui simbologia va ben oltre il pensiero di uno spizzico al volo camminando per le strade della città.
Tra gli emblemi dello Street Food italiano figura certamente Giannasi 1967, che da 50 anni ormai delizia i milanesi (e non) con le sue prelibatezze gastronomiche sempre fresche.
Giannasi
La storia di Giannasi comincia nel 1959, quando Dorando Giannasi arriva a Milano a soli 14 anni da Civago, una piccola località dell’Appenino tosco-emiliano, e comincia a lavorare come garzone in una polleria di via Teodosio insieme alla sorella Graziella.
Dopo poco più di un anno, appassionati al lavoro, i due fratelli decidono di aprire il loro primo negozio, la “Polleria e Posteria”. E da lì l’ascesa.
L’attività viene dopo poco spostata in Corso Buenos Aires, uno dei più rinomati della città, dove ha inizio quella che è stata definita come “la parabola del pollo”, una ricerca attenta del mix di spezie con cui infarcire i propri polli per renderli unici.
Alla vendita di carni crude si affiancano per la prima volta uno spiedo ed una friggitrice.
Nell’arco di 50 i Giannasi diventano un punto di riferimento nella città meneghina, sia per la qualità dei loro prodotti sia per la scelta attenta delle materie prime.
Ormai è da mezzo secolo che Dorando frigge polli e la sua caparbietà lo ha portato ad imbastire piano piano un menù che rispetta la tradizione ma segue anche la “moda”.
Non solo polli in tutte le salse quindi, ma anche crocchette, patatine, lasagne, arancini, risotti… e poi verdure imbottite e portate fredde più leggere per chi è sempre attento alla linea.
Insomma, in vetrina ce n’è per tutti i gusti, e da qualche tempo, per i veri fan del Giannasi, è possibile anche acquistare tazze, t-shirt, felpe e grembiuli che ricordano dove si è stati bene.
di Camilla Rocca